giovedì 16 aprile 2009

ALTARI DI FIAMMA





ALTARI DI FIAMMA   -UNIVERSALITA’ DEL SOLE D’OCCIDENTE-


Capitolo I

Quando una persona aderisce con animo sincero ad un ideale sovrumano, aureo, vasto e luminoso, la sua individualità si sdoppia, si aggiunge all’umano un ente più che umano, che è della stessa natura di ciò a cui l’individuo volge il suo anelito interiore.
In pratica accade che sorge alla vita ciò che si ama.
Un amore sacro accende la vita di entità che si aggiungono all’individuo e lo “trasformano” lo mutano in qualcosa di altro, in qualcosa – in questo caso – di superiore rispetto a ciò che si era.
Pertanto un idealismo sincero e vasto, permeato di intelligenza ignea, generoso e puro, scintillante di coltivato acume e di voluta onestà, può collegare l’individuo con entità sovrumane che sono la fonte creante ed il perenne fluire di quei valori.
Tutto ciò è umanamente concepibile come passeggero stato d’animo puramente soggettivo, tuttavia e per contro è sperimentabile come realtà oggettiva e concreta, permanente e operante che è indagabile e di cui si può verificare “l’inesauribilità”.
Così come il tenebroso e l’opprimente sorgono spontaneamente e assediano l’attuale umanità moderna poiché vengono continuamente evocati da personalità avide e perverse che ignorano quanto veramente stanno compiendo, così – volontariamente – il luminoso e l’armonico possono – e devono – ESSERE EVOCATI da individualità che – consapevoli e determinate – sappiano connettersi alla fonte unica ed eterna (ARCANGELICA) del bene e del vero.
Ciò presuppone la ben approfondita conoscenza del concetto di ascesi.
Per ascesi può intendersi un atto interiore libero che ripetuto volontariamente può portare a sperimentare coscientemente e quindi a creare magicamente i valori in cui si crede, i valori anelati, i valori amati.
Un’azione della volontà.
Un’azione immateriale ripetuta e indagata.
Un’azione sperimentale che può produrre effetti sananti.
Tutto ciò è l’opposto preciso di ciò che avviene nel comune vivere spontaneo, in cui la somma delle potenze di ira e sdegno, di furia omicida, di libidine feroce, di avidità senza limiti, superano di molto i momenti di serenità o di sincera volontà del bene, durante l’intera durata della vita di ogni generazione.
Per cui in definitiva il comune vivere è come un’ascesi inversa ottenuta spontaneamente, in cui quanto si crea di tenebroso nei momenti di depressione o di tragedia umana è l’unico ente vivente che viene evocato, con intensità non eguagliata dai momenti di pace che al massimo addormentano e placano le volontà ma che non creano nulla.
Senza un’ascesi volitiva del bene, ossia senza un determinato e volontario agire interiore capace di creare il bene, non può esservi pareggio nel mondo, poiché lo spontaneo sommarsi dei momenti di malvagità non ha alcun correttivo redentorio.
In definitiva portare a manifestarsi nel mondo qualità sovrumane è il senso e lo scopo della vita ed è l’unica azione capace di sollevare l’indirizzo di intere civiltà.





Capitolo II

INFINE L’ORO DISSOTTERRA LA GLORIA.
INFINE DAL SILENZIO ERMOPE L’ARMONIA.
INFINE VI È LAVACRO.
- PURA VETTA GIUBILO –
E L’ATTO CHE SI COMPIE È FERRO CHE ATTERRISCE IL MALE.
LUCE SEMPITERNA ERETTA SULL’ALTARE.
GLORIA CHE CINGE LA CORONA.
LUCE–VIRTÙ FIAMMANTE.
ARDE – OLTRE IL CREPUSCOLO – LA VOLONTÀ CHE INSEGUE IL LAMPO.
E L’ANGELO DELLA FIAMMA È LÌ CHE ATTENDE LA VITTORIA.
ASPETTA FRA I PETALI DI NITIDA DIGNITÀ.
MA CIÒ CHE È ATTESO NON È L’INNALZARSI DEL SENTIRE.
L’ATTO DELLA VOLONTÀ CHE INSEGUE IL FORMARSI DEI PENSIERI
È CIÒ CHE SI ATTENDE DALL’UMANO.



CAPITOLO III

Quando sacro entusiasmo sorge
Un uomo nuovo nasce.
Sacro entusiasmo per ideali appena intuiti ma già capaci di incendiare l’anima.
Sacro entusiasmo che è riconnessione al valore aureo che è la fonte del solo bene, dell’unico vero, dell’universale archetipo umano.
L’anima viene innalzata ove può sfiorare una qualità verso la quale sa di dover essere sincera.
E ciò è purità.
Ciò è devozione.
Ciò è già innalzarsi oltre l’umano.
Sia pure per attimi, sia pure all’interno di brevissimi – lampeggianti – apici: ciò è ascendere oltre l’umano.
La fonte di ogni intuire è riposta a tali livelli.
Così pure la fonte di ogni vera ispirazione artistica.
Sacro fuoco.
Sacro entusiasmo.
Quintessenza di individuale e solitaria esperienza che pure è universalmente sperimentabile da ogni uomo.
Tale è la fonte oggettiva della verità universale.
L’unica e la sola.



CAPITOLO IV

Sorge e si incorona.
Assurge al lampo.
Permane nell’anima che per attimi è desta.
- desta e incendiaria –
Tale è l’Angelo della Fiamma.
Atto di espansione e di accensione in cui ciò che vi è di nobile nell’anima: per attimi trova alimento e divampa.
Ed una situazione si crea – una realtà – in cui individui che vivevano alla periferia della propria interiorità, si illuminano e trovano enti che abitavano il centro della propria anima.
Li trovano e li risvegliano.
Altri occhi si accendono e mai più la persona tornerà quale era prima.
Una nuova sensibilità ora osserva il mondo attenta agli enti del calore.
E tale evento – che deve ripetersi e che tende a ripetersi – è un’Esperienza interiore.
È un evidenza vivente.
È un dato di fatto oggettivo.
Reale tanto quanto il mondo fisico esterno e più di esso.
L’interna soddisfazione – che è il coronarsi di un amore – che riempiva l’animo di un Romano nel vedere le proprie insegne vittoriose ed erigenti ed accettate e trionfanti, era simile a quella di un cavaliere Templare oppure a quella di un puro animo Ghibellino.
Tale interno amore trionfante e incendiario era sconosciuto ai nazionalisti inglesi e francesi, ai tetri teologi javetici, ai guelfi di ogni risma.
Si può dire che un pensiero incendiario ha attraversato l’Europa nel corso degli ultimi 3000 anni.
Dapprima vittorioso poiché fondato sulle esperienze soprasensibili che si ottenevano nelle sedi di alcuni misteri d’occidente (Apollo Delfico o Diana Efesina o Ibernia nella lontana Irlanda) venne poi perseguitato e sconfitto negli ultimi due millenni di storia.
Albergò nei Catari quale espressione purissima di una devozione che giunse a farsi veggenza.
Ed ovunque si accese eresse nei pensieri degli “altari di fiamma”.
Espanse i nessi logici del pensare, ponendoli a contatto con una realtà di fiamma che era – e che è – puro amore.



HELIOS FK AZIONE SOLARE











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