sabato 11 aprile 2009

L'ESSENZA VIVENTE


CULTURA SOLARE
Il Sapere è attualmente concepito come una realtà inerte, da tutti acquisibile in virtù di un processo di quantificazione.

Un Sapere che in realtà è un oscillare puramente mentale fra svariate forme di erudizione, tutte egualmente inutili.

Un Sapere minerale a cui ognuno può attingere, limitato soltanto dalle capacità di carico delle proprie "sacche mentali", immagazzinando nozioni come materia grezza da raffinare intellettivamente e individualisticamente.

In definitiva si tratta di una "Cultura" esterna alla Persona, mercificabile e generalizzabile proprio in virtù della assoluta epidermicità che la caratterizza.
La stessa Logica delle dimostrazioni concettuali, della verifica mediante connessione di concetti di quanto si desidera affermare, permette di intuire l'estrema epidermicità ed impotenza della cultura attuale, nonché la sua ignoranza effettiva.

Discorsivamente è possibile affermare o negare tutto, col nulla e nel nulla ci si può agitare indefinitamente.

Verificare una pseudo-verità mediante la validità logica dei concetti, da essa deducibili, implica una effettiva cecità interiore, una incapacità a discernere per diretta evidenza, una remissione totale passiva e senza riserve - a meccanicismi dialettici.
Soltanto chi è cieco può pretendere di dimostrare che il sole è nero e soltanto accecandosi e dimenticando gli si può credere, e ciò nonostante ciechi si rimane.

Le dimostrazioni e le analisi della cultura attuale valgono soltanto per i ciechi schiavi dell'astrazione, che di tutto discutono ma nulla realmente trasmutano e vedono. Le dimostrazioni a nulla valgono. Nulla può realmente essere dimostrato.

Tutto può soltanto essere conquistato per diretta evidenza.
Oltre ogni confutazione o analisi, oltre ogni opinione, oltre ogni cultura puramente discorsiva, ciò che veramente convince e muove gli animi è un sottile interagire di disposizioni interiori che poste di fronte alle "opinioni culturali o correnti di pensiero" reagiscono - occultamente - con precise reazioni di avversione o di indifferenza o adesione che soltanto dopo - a scelta avvenuta - trovano giustificazioni dialettiche mascherate di obiettività.
E' qui che entra in questione la reale dimensione in cui il concetto di cultura va posto. COLTO NON E' COLUI CHE DISCUTE DOTTAMENTE MA COLUI CHE SI E' PLASMATO INTERIORMENTE.

Cultura è coltivare se stessi. Agire formativamente sul caotico insieme di potenzialità, disposizioni, qualità etiche presenti nella propria persona in guisa di natura grezza. Portare a maturazione, attualizzare alcune fra le svariate disposizioni interiori che la propria compagine umana possiede. Incenerirne, domarne, controllarne altre in base a precisi principi oggettivi ed eterni di dignificazione e autopossesso.

Ciò è cultura.
Cultura la cui etimologia di origine agricola non è affatto fuori luogo, ma pienamente giustificata, in virtù di una perfetta corrispondenza analogica fra coltivazione fisica dei campi e quella sottile della propria interiorità. In base a ciò è assolutamente dannoso - finanche malvagio - erudirsi su concetti e nozioni che non riguardano le immutabili leggi interiori dell'uomo, che non sono traducibili in azione e norma individuale, che non abbiano una funzione ordinatrice, elevante, tonificante in qualità di stimoli ideali.

Cultura pertanto è attiva, dinamica,dignificante opera plasmatrice che può essere svolta soltanto in prima persona, in se stessi e su se stessi.
La cultura reale è il seme del miglior se stessi intuibile fra le proprie valenze che - riposto nella mente e nel cuore di ognuno - attende gli stimoli e le adatte disposizioni che lo possano far germogliare.

Intuire tutto ciò, come una verità da sempre più o meno coscientemente posseduta, ma a cui mancava la forma adatta a tradurla in concetti, può dare la misura e rendere l'idea di ciò che veramente sia il sapere, la conoscenza, la cultura.

Cultura non è imparare dall'esterno - in virtù di operazioni mnemoniche - concetti e parole, ma è un far riaffiorare, un portare alla luce i principi ispiratori più alti, nobili e dignificanti che nel nucleo centrale del proprio essere attendono di venire sviluppati, di germogliare, di giungere alla luce della coscienza per informare l'intera persona.

Cultura è il compito fondamentale dell'uomo: tendere alla verità che è riposta in lui - non all'esterno - e che non è composta di concetti, o dottrine, ma di potenzialità pure che attendono di essere attuate; trapassando così da un modo d'essere - che subisce se stesso ed i propri automatismi istintivi e pscicologici - ad un altro modo d'essere che è darsi una forma, rischiarare una tenebra, portare a compimento ciò che di più chiaro, elevato, degno si riesce ad intuire in se stessi.

Le tenebre dell'ignoranza altro non sono che l'acre divampare di ciò che di più basso, oscuro, maligno o egoistico tenta di manovrare le proprie azioni, spesso sostituendosi alla cosciente presenza a se stessi che - volendo - è capace di agire indipendentemente da ogni limitazione degradante.
In definitiva il giusto e l'ingiusto, il vero o il falso, la cultura e l'ignoranza non sono sfere d'azione dottrinale esterne alla persona, concetti ai quali basti aderire - rimanendo passivi, informi e incoscienti entro di sé - per entrare automaticamente nella sfera d'azione del Santo e dell'infero, ma principi interiori contessuti alla propria persona, tendendo a ciò che di migliore - anche se sfocato e fumoso - si riesce ad intuire in sé.

A nulla vale erudirsi. L'uomo si plasma o viene plasmato in base alle certezze occulte o coscienti che coltiva in sé oppure in base agli stimoli degradanti che automatisticamente la passività interiore - la reale ignoranza - ingenera in lui.
Nell'ambito della vera cultura non tanto è importante in quale campo si investighi - ogni direzione riporta all'assoluto - ma cosa si cerca.
Se si cerca se stessi, il proprio assoluto trascendente, simile al Divino (identico ad esso dicevano gli antichi e non sbagliavano), soltanto in virtù di tale azione, se portata sino in fondo, lo si troverà ovunque.
HELIOS FK AZIONE SOLARE

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