venerdì 3 aprile 2009

LA DONNA CELESTE



La donna celeste quale elemento fondamentale e insostituibile per la sanità e la conoscenza, ha di contro a sè la demonia tellurica dell’omosessualità.


La donna fu posta a fianco dell’uomo affinché gli ricordasse perennemente finanche con la sua figura fisica, bellissima, che il mondo stellare esiste.


L’elemento femminile è parzialmente immune alla grevità terrestre minerale e tale immunità non è che il riflesso di una sua peculiare conformazione interiore occultamente “angelica”.


Chi odia e deturpa l’elemento femminile, odia i cieli, il bene, il vero.


Ciò è immediatamente evidente a chi ha ancora un’anima sana e (seppure inespressa) portava con se (sia egli uomo o donna) tale evidenza dall’eternità.


Alla luce di ciò il sesso e le brame possono accendersi e divampare soltanto se si ha la percezione di poter afferrare l’angelico e trascinarlo al proprio livello.


Finché si ha un potenziale di anima sana da poter “bruciare” (da poter tellurizzare) le brame possono alimentarsi e sfogarsi desiderando la donna, poiché l’essenza dell’eros è : poter respirare un attimo di sovrumanità scaricando ciò nei circuiti umani.


Da ciò deriva in vario grado e misura l’estasi.


L’elemento femminile (ossia la donna) è la porta dei cieli.


E’ colei che ricorda a se e agli uomini, qualcosa dell’alto sentire degli Dei.


Ovviamente vi è un elemento femminile celeste ed uno demoniaco, ma il secondo non è che la corruzione e il decadimento del primo.


Ma essenziale e fondamentale vi è il fatto che l’amore verso la donna celeste è impresso nelle zone alte dell’anima umana.


Ciò fino ad una certa giovane età è esperienza comune seppure sempre più contrastata: l’innamoramento è euforia e mistero, profonda commozione e rispetto quasi sacrale.


A forza di bestemmie e prosaicità, riferimenti sghignazzanti rivolti alle funzioni corporali, alcool e droga, si finisce per considerare tutto ciò follia ed ingenuità, stupidità e ottundimento. Vi è quasi la paura di essere degni.


Ciò non toglie che senza la percezione cosciente dell’elemento celeste nella donna, ogni percezione della verità è preclusa.


La donna celeste (l’Iside Sofia) presente quasi in ogni donna, se non viene rispettata, infine viene odiata, e con tale odio gelido presente in anima, si spegne ogni meraviglia ed ogni luce intuitiva, per cui poi è impossibile pensare il vero, ossia pensare nel vero.


Il sesso, il desiderio sessuale, nasce dalla contrapposizione tra ciò che è telluricamente, biologicamente, animalmente si è, e la possibilità di poter afferrare l’angelo.


La possibilità di impossessarsi del suo volo.


Tale era la base semiconscia di ogni libidine godereccia (relativamente sana in rapporto alle degenerazioni attuale) sino circa agli anni ’50.


Ancora si presentiva oscuramente che qualcosa di divino era custodito dalla donna in rapporto alla regalità solare dell’uomo (che ha come compito sconfiggere il demone tellurico). Poi esplose il demonismo celebrale del ’68.


Vi fu un’esplosione di cerebralismo intellettuale che nell’arroganza cinica di ottenere una vittoria sulla retorica degli “anziani” (i quali effettivamente dormivano) perseguì sistematicamente l’odio contro i cieli, e quindi contro ogni anima sana, e quindi contro ogni percezione dell’elemento celeste.


Se si volesse percorrere a ritroso quegli anni, o vivere il sapore che da essi promana si potrebbe arrivare all’evidenza che tutte le gerarchie vennero invertite.


Con l'isteria dell’egualitarismo, chi era sano era visto sciocco e chi era malvagio divenne esempio da imitare.


Immani potenze di odio, volgarità e blasfemia vennero pompate a forza nella mente dei più, fra manifestazioni di piazza ed eventi culturali si attinse ad ogni abisso animico.


Quale frutto finale di tutto ciò si giunse all’esaltazione del concetto di omosessualità.


Ora a ben vedere l’argomento di per sè era secondario ed insignificante: riguardava la millenaria pretesa di scimmiottare demoniacamente la donna, pretesa che veniva perpetuata grottescamente senza mai commuovere nessuno, al massimo suscitando sdegno ed un poco di odio che però si stemperava nella tolleranza schifata dei saggi. Invece – quasi fosse una delle mete occulte della putredine sessantottina – è ora caricata di una potenza missionaria e di una vis isterica da seconda religiosità.


Vi sono gli asceti dell’incubo che sbandierano la pederastia come fosse un evento misterioso da amare e diffondere.


Ciò non accadrebbe se l’elemento angelico della donna fosse solo un’illusione.


In realtà la luce dei cieli che alberga ed arde nell’archetipo del puro amore è alla base di ciò che è sorto in occidente per tutta l’umanità.


Puro amore che tutte le civiltà non bianche ignorano e che occultamente attendono dall'occidente. Tale era la missione vera del colonialismo (missione che non venne eseguita).


Tale valore “dell’androgine solare” non è espresso in forma politica ma giace nel profondo del pensare dell’uomo occidentale.


La potenza della cavalleria medievale era fondata sulla donna angelicata, e tale potenza (reale ed oggettiva) irraggia sino a noi. Femminismo ed omosessualità (Marx e Freud ) fanno di tutto per occultare e spegnere tale lacrima divina, ma essa comunque arde viva in occidente (nei cuori dei migliori) ed anzi tende a risvegliarsi.


Ave divina Venere Sofia


Iside dei cieli


Fiamma che arde nel cuore dei Re.





HELIOS FK AZIONE SOLARE

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