giovedì 30 aprile 2009

LE DUE VIE






- LE DUE STIRPI -


TUTTA LA STRUTTURA MINERALE DEL MONDO E' PERVASA DA FORZE DI
GELO.

GELO MORALE, SOTTILE, IMMATERIALE.

PERTANTO ACCADE CHE L'UOMO PERCEPENDO LA REALTA' MEDIANTE I SUOI SENSI, VENGA INVASO DA TALE GELO.

QUOTIDIANAMENTE, LUNGO TUTTO IL CORSO DELLA VITA, SI VERIFICA
UNA CONTINUA ASSUNZIONE DI GELO MINERALE MEDIANTE LA NORMALE
PERCEZIONE SENSORIA.

DALLA PERCEZIONE DEL MONDO FISICO L'UOMO RICEVE CONTINUAMENTE
FORZE DISUMANE DI GELO CHE SI SEDIMENTANO INAVVERTITE NELLA SUA
INTERIORITA'.

ED E'LA CONTINUA ASSUNZIONE DI VELENI MORALI MEDIANTE LA SPON=
TANEA PERCEZIONE FISICA DEL MONDO.

E' QUESTO UN EVENTO NUOVO VERIFICATOSI IN MANIERA ACCENTUATA PROPRIO AGLI INIZI DEL 1900.

CONTEMPORANEAMENTE ALL'AVVENTO DELLA MASSIMA INTENSITA' DI
PENSIERO.

IN EPOCHE PRECEDENTI IL GELO MINERALE DEL MONDO ERA MITIGATO
NELL'INTERIORITA' UMANA DAL PARALLELO ACCENDERSI DI ARMONIOSE
QUALITA' ANIMICHE IN CUI PER ATTIMI IL CALORE CHE SORREGGE IL MONDO VENIVA PERCEPITO E AMATO.

E L'UMANITA' RIUSCIVA A MANTENERE UN CERTO EQUILIBRIO NEI RIGUARDI DEGLI ASPETTI PIU' CRUDI E DESOLATI DELLA REALTA' FISICA.

POI GLI EVENTI SI RADICALIZZARONO. CREBBE IL POTERE INTELLETTUALE IN UOMO, IN VARIO GRADO E MISURA MA IN TUTTI.

E LE ANIME SI INARIDIRONO NELLA STESSA PROPORZIONE.

PERTANTO AD OGNI SGUARDO DELL'UOMO VERSO IL MONDO, OGGI, CORRISPONDE UNA DOSE DI VELENO ANIMICO CHE LO ASSALE E GLI RIMANE IN
ANIMO, ACCUMULANDOSI NEL PROSIEGUO DELLA VITA.

TALE GELO SPONTANEO E' IL PROMOTORE DI OGNI DISUMANITA' IN
UOMO.

E' IL SUGGERITORE DELLA MISTICA FIDUCIA IN UN ORDINAMENTO MECCANICO DEL MONDO.

UN ORDINAMENTO IN CUI GLI UOMINI SIANO SOLO NUMERI.

IN CUI I LORO ORGANI FISICI POSSANO ESSERE SMONTATI E RIMONTATI
COME NELLE MACCHINE.

UN ORDINAMENTO IN CUI L'ECONOMIA POSSA ESSERE CAPITA MEDIANTE
NUMERI E CALCOLI.

ED IN CUI OGNI LUCE MORALE SEMBRA INGENUA, SOGGETTIVA ILLUSIONE
CHE NULLA HA A CHE VEDERE CON L'OGGETTIVITA' MOSTRUOSA DEL "REALE".

ED INVECE IL MONDO E' SORRETTO DA VIVENTI LEGGI MORALI CHE SONO
IN RAPPORTO DIRETTO CON L'INTERIORITA' DELL'UOMO.

E CIO' MEDIANTE ASCESI DEL PENSIERO E' INDIVIDUALMENTE VERIFICABILE.

MENTRE L'ASSUNZIONE DISUMANA DELLA REALTA' DERIVA PROPRIO DAL
MANCATO IMPEGNO ASCETICO DI TUTTI GLI ORIENTATORI (POLITICI,
SCIENTIFICI, RELIGIOSI, MORALI) DELL'ATTUALE CIVILTA'.
POICHE' IL GELO MINERALE FINISCE PER PROSCIUGARE, PER INDURIRE
L'ANIMA, IL SENTIRE DI TUTTI GLI UOMINI.
PRODUCENDO IN ESSI LA CONSEGUENTE ATTITUDINE INTERIORE VOLTA
ALLA MECCANICITA' ED ALLA INVOLONTARIA CRUDELTA'.

ACCADE INVECE NELL'ASCESI CHE UN IMPERCEPIBILE FISICAMENTE MA
REALE CALORE INTERIORE SI CREI.

UN CALORE INTERIORMENTE PERCEPIBILE.

IMMATERIALE ED AUREO.

E' IL POLO VERO DELLA REALTA'.

POICHE' NELLO SFORZO IN CUI SI TENTA DI CONTEMPLARE IL PENSIERO  :  LA VOLONTA' CHE LIBERAMENTE SI DECIDE DI USARE, CREA CALORE.

CREA UN VALORE CHE IMMETTE NELL'ANIMA, NELL'INTERIORITA' LE ARMONIE SOVRACEREBRALI.

LA SACRITA'.

IN TALE VALORE VI E' LA LIBERTA' RISPETTO AL GELO DEL MONDO
MINERALE.

VI E' LA POSSIBILITA' DI SPERIMENTARE UNA REALTA' INTERNA AL
PENSIERO.

UNA REALTA' FONDATA SUL CALORE ANIMICO.

SULLA BONTA'.

SULLA DEVOZIONE.

CIONONDIMENO: UNA REALTA' OGGETTIVA E UNIVERSALE.

OGGETTIVA E UNIVERSALE TANTO QUANTO IL MONDO FISICO, E PIU' DI
ESSO.

DERIVERA' DA CIO' LA NASCITA DI DUE STIRPI UMANE, NETTAMENTE SEPARATE FRA LORO: GLI INTERIORMENTE CONSACRATI ALLA FONTE MORALE
DEL MONDO, ED I PLASMATI DAL GELO DISUMANO.

TALE SARA' LA LOTTA CHE SI SCATENERA' NEL MONDO.

LOTTA CHE GIA' ESISTE MA CHE NON E' INELUTTABILE.

POICHE' QUANTA PIU' RETTIFICAZIONE DEL PENSARE UMANO AVVERRA'
MEDIANTE ASCESI, TANTO MENO GELO AVRANNO A DISPOSIZIONE GLI SPONTANEAMENTE IMMALVAGITI PER PROSEGUIRE NELLE LORO POSSESSIONI.

TALE E' LA DIVISIONE VERTICALE CHE SI STA VERIFICANDO NELL'EPOCA
MORALE.

UNA DIVISIONE APPUNTO MORALE, INTERIORE, FRA TUTTI GLI UOMINI.

UNA DIVISIONE DATA DA QUANTO ESSI VORRANNO FARE PER RIASCENDERE
AL CALORE MORALE, O PER INABISSARSI NELLA MALVAGITA' DISUMANA
CHE ODIA L'INTEGRITA' E LA PIETA'.

AMBEDUE SARANNO SCELTE VOLITIVE.

SARANNO STRADE IMBOCCATE IMPIEGANDO LA PROPRIA VOLONTA'.

L'UNA, LAVIA DEL CALORE,POTRA' ESSERE PRATICATA MEDIANTE UN
RAFFORZAMENTO DELLA COSCIENZA SINO AL SALTO DI PENSIERO DAL
CAPIRE CONCETTUALMENTE UN VALORE, SINO AL VIVERE SINTETICAMENTE IN ESSO.

L'ALTRA E' LA VIA SONNAMBOLICA DEL PERVERTIMENTO PRERAZIONALE,

OSSIA VI SARA' PRIMA UN PREVENTIVO IMMALVAGIMENTO DELL'INTERIORITA',E POI UN ADEGUAMENTO AD ESSO DELLA RAZIONALITA' MEDIANTE
CARENZA DI COSCIENZA LOGICA DEL MISTERO DEL PROPRIO ESSERE
INTELLIGENTE.

IN PRATICA COLORO CHE EVENTUALMENTE INSISTERANNO NEL GELO E NELLA DISUMANITA' AGIRANNO IN STATO DI EBBREZZA MALIGNA, UN'EBBREZZA CUI ASSERVIRANNO TUTTA LA PROPRIA INTELLETTUALITA'.

CIO' POTRA' ESSERE IN LARGHISSIMA MISURA EVITATO SE COLORO CHE
PRATICHERANNO L'ASCESI SARANNO IN NUMERO SUFFICIENTE E SE LO
FARANNO IN MISURA SUFFICIENTEMENTE INTENSA.

NULLA E' PREORDINATO O FATALE.

TUTTO DIPENDE DALL'ATTO LIBERO DELL'INDIVIDUO.

QUINDI L'UMANITA' POTRA' DIVIDERSI IN DUE STIRPI, IN DUE RAZZE,
SOLTANTO SE QUELLA BUONA NON ASSOLVERA' BENE IL PROPRIO COMPITO.

ALTRIMENTI TUTTO SI POTRA' SANARE.

E NEL MONDO POTRA' DILAGARE IL BENE.

IL LOGOS SOLARE D'OCCIDENTE.


HELIOS FK AZIONE SOLARE








BIBLOGRAFIA :
RUDOLF STEINER- LA FILOSOFIA DELLA LIBERTA’ (EDITRICE ANTROPOSOFICA)
MASSIMO SCALIGERO –TRATTATO DEL PENSIERO VIVENTE (TILOPA ROMA)
MASSIMO SCALIGERO- LA TRADIZIONE SOLARE (TESEO ROMA)
MASSIMO SCALIGERO- LA LOGICA CONTRO L’UOMO (TILOPA ROMA)


martedì 28 aprile 2009

IL POTERE CHE PERMETTE DI PENSARE



UN CONCETTO SORGE DAL NULLA E SI AFFACCIA NELLA MENTE.

LA CEREBRALITA’ LO AVVOLGE E NE TRAE PAROLE CHE LO TRADUCONO.

SOLO A TAL PUNTO SORGE LA PERCEZIONE DI PENSARE.

E L’IO UMANO -POICHE’ GLI APPAIONO LE PAROLE CON CUI PENSA- SI ACCORGE DI VIVERE E DI ESISTERE.

NELLA ZONA IN CUI I CONCETTI SORGONO VI E’ L’AGIRE DI FORZE PIU’ CHE UMANE.

FORZE CHE GLI ANTICHI INVESTIGAVANO E INVOCAVANO ( IN MANIERA PIU’ O MENO PURA ,PIU’ O MENO SANA) TRAMITE I RITI.

FORZE CHE L’UOMO MODERNO PUO’ CONTEMPLARE DIRETTAMENTE SE SI INNALZA AL LORO LIVELLO, RIMANENDO COSCIENTE MA PENSANDO SENZA PAROLE.

TALE FU’ LA RICHIESTA ULTIMA CHE L’UOMO MODERNO POSE A SE STESSO, RICHIESTA CHE ERA INTERNA ALL’IDEALISMO FILOSOFICO OCCIDENTALE (GENTILE ED IL PENSIERO PENSANTE).

MA UN CONTO E’ CAPIRE TUTTO CIO’ ED UN CONTO E’ SPERIMENTARLO,METTERLO IN PRATICA,REALIZZARLO.

CONTEMPLARE IL PENSIERO MENTRE E’ SUL PUNTO DI ASSUMERE UN SIGNIFICATO, E’ TROVARSI AL COSPETTO DI UN POTERE PIU’ CHE UMANO,POSTO ALL’ORIGINE DEL COMUNE PENSARE QUOTIDIANO.

CONTEMPLARE IL PENSIERO MENTRE CUSTODISCE IN SE UN SIGNIFICATO SENZA ANCORA TRADURLO IN PAROLE,IN CONCETTI DISCORSIVI, IN LINGUAGGIO UMANO DISCETTANTE, E’ PORTARSI AL COSPETTO DI UN POTERE UNITIVO CHE TIENE UNITO UN SIGNIFICATO.

TALE POTERE UNITIVO E’ OLTRE L’UMANO,E’ UNA CORRENTE DI VITA SUPERIORE,E’ IL POTERE CHE PERMETTE DI PENSARE.

E’ IL SOVRUMANO IN UOMO.




HELIOS FK AZIONE SOLARE

lunedì 27 aprile 2009

RISPETTO NUOVO



3/5078
TRASMUTARE IN SACRO


MOSTRUOSA CHIUSURA PRODUTTRICE DI CALCARE.
PROCESSO DI OSSIFICAZIONE NEI PENSIERI.
E’ IL CINISMO DISPREZZANTE.
MARXISTI E MODERNISTI.

MANCA LA DEVOZIONE.
LA LIMPIDA FIAMMA CHE SCALDA IL CUORE.

MA NELL’IDEA SI ACCENDE L’UNIVERSO BENE.
E DEVOZIONE SPLENDE.
E’ LA FIAMMA DELL’ASCENDERE.
POTERE CHE RIAFFERA IL MALE STRATIFICATO E LO TRASMUTA.
LO RENDE ALLA LUCE DA CUI DECADDE.
LO REDIME.
E NUOVA REALTA’ SI CREA.

SORGONO POTENZE CAPACI DI MANIFESTARE I CIELI.
CAPACI DELL’IMPOSSIBILE DA AMMIRARE IN QUANTO REALIZZATO.
CAPACI DEL MIRACOLO.

E’ TRASMUTARE IN SACRO.


HELIOS FK AZIONE SOLARE

domenica 19 aprile 2009

NUME INCORRUTTIBILE



VI ALITA LA LUCE


INFINE SI DEPURA L’ANIMO.
E LO SGUARDO SUO UCCIDE LA MORTE.

AVVIENE IL TRAPASSO DALL’UOMO ALL’ANGELO.
NUME DI POTENZA E ORO.

ED IL CAMMINO E’ GUIDA DI SE STESSO
POICHE’ VI ALITA LA LUCE.

E L’ETERNITA’ RISCHIARA L’ALI DISPIEGATE.

S’INCENDIA LA VIRTU’.
ARDE DI PURA FIAMMA RINNOVATA IN CIELO.

VI E’ GLORIA.
GLORIA VIRTU’ E AMORE.

FRA CORI DI SPLENDORE.
FRA CORI SEMPITERNI.

FRA CUORI DISSETATI.

IN CIELO LA FIGURA GUARDA L’ANGELO.
DIVINA FIGURA DI PIETA’ CHE AL NUME VOLGE IL SORRISO.

L’UOMO TRASFUSO IN ANGELO : RICORDA.
NUME DI FIAMMA E ORO INCORRUTTIBILE.

RICORDA E SA.
CONOSCE E VIVE NEL POTERE ETERNO DEL CREARE LUMINOSO.

POTENZA ETERICA DEL TUONO NELL’IDEA CHE ARDE.



HELIOS FK AZIONE SOLARE

giovedì 16 aprile 2009

ALTARI DI FIAMMA





ALTARI DI FIAMMA   -UNIVERSALITA’ DEL SOLE D’OCCIDENTE-


Capitolo I

Quando una persona aderisce con animo sincero ad un ideale sovrumano, aureo, vasto e luminoso, la sua individualità si sdoppia, si aggiunge all’umano un ente più che umano, che è della stessa natura di ciò a cui l’individuo volge il suo anelito interiore.
In pratica accade che sorge alla vita ciò che si ama.
Un amore sacro accende la vita di entità che si aggiungono all’individuo e lo “trasformano” lo mutano in qualcosa di altro, in qualcosa – in questo caso – di superiore rispetto a ciò che si era.
Pertanto un idealismo sincero e vasto, permeato di intelligenza ignea, generoso e puro, scintillante di coltivato acume e di voluta onestà, può collegare l’individuo con entità sovrumane che sono la fonte creante ed il perenne fluire di quei valori.
Tutto ciò è umanamente concepibile come passeggero stato d’animo puramente soggettivo, tuttavia e per contro è sperimentabile come realtà oggettiva e concreta, permanente e operante che è indagabile e di cui si può verificare “l’inesauribilità”.
Così come il tenebroso e l’opprimente sorgono spontaneamente e assediano l’attuale umanità moderna poiché vengono continuamente evocati da personalità avide e perverse che ignorano quanto veramente stanno compiendo, così – volontariamente – il luminoso e l’armonico possono – e devono – ESSERE EVOCATI da individualità che – consapevoli e determinate – sappiano connettersi alla fonte unica ed eterna (ARCANGELICA) del bene e del vero.
Ciò presuppone la ben approfondita conoscenza del concetto di ascesi.
Per ascesi può intendersi un atto interiore libero che ripetuto volontariamente può portare a sperimentare coscientemente e quindi a creare magicamente i valori in cui si crede, i valori anelati, i valori amati.
Un’azione della volontà.
Un’azione immateriale ripetuta e indagata.
Un’azione sperimentale che può produrre effetti sananti.
Tutto ciò è l’opposto preciso di ciò che avviene nel comune vivere spontaneo, in cui la somma delle potenze di ira e sdegno, di furia omicida, di libidine feroce, di avidità senza limiti, superano di molto i momenti di serenità o di sincera volontà del bene, durante l’intera durata della vita di ogni generazione.
Per cui in definitiva il comune vivere è come un’ascesi inversa ottenuta spontaneamente, in cui quanto si crea di tenebroso nei momenti di depressione o di tragedia umana è l’unico ente vivente che viene evocato, con intensità non eguagliata dai momenti di pace che al massimo addormentano e placano le volontà ma che non creano nulla.
Senza un’ascesi volitiva del bene, ossia senza un determinato e volontario agire interiore capace di creare il bene, non può esservi pareggio nel mondo, poiché lo spontaneo sommarsi dei momenti di malvagità non ha alcun correttivo redentorio.
In definitiva portare a manifestarsi nel mondo qualità sovrumane è il senso e lo scopo della vita ed è l’unica azione capace di sollevare l’indirizzo di intere civiltà.





Capitolo II

INFINE L’ORO DISSOTTERRA LA GLORIA.
INFINE DAL SILENZIO ERMOPE L’ARMONIA.
INFINE VI È LAVACRO.
- PURA VETTA GIUBILO –
E L’ATTO CHE SI COMPIE È FERRO CHE ATTERRISCE IL MALE.
LUCE SEMPITERNA ERETTA SULL’ALTARE.
GLORIA CHE CINGE LA CORONA.
LUCE–VIRTÙ FIAMMANTE.
ARDE – OLTRE IL CREPUSCOLO – LA VOLONTÀ CHE INSEGUE IL LAMPO.
E L’ANGELO DELLA FIAMMA È LÌ CHE ATTENDE LA VITTORIA.
ASPETTA FRA I PETALI DI NITIDA DIGNITÀ.
MA CIÒ CHE È ATTESO NON È L’INNALZARSI DEL SENTIRE.
L’ATTO DELLA VOLONTÀ CHE INSEGUE IL FORMARSI DEI PENSIERI
È CIÒ CHE SI ATTENDE DALL’UMANO.



CAPITOLO III

Quando sacro entusiasmo sorge
Un uomo nuovo nasce.
Sacro entusiasmo per ideali appena intuiti ma già capaci di incendiare l’anima.
Sacro entusiasmo che è riconnessione al valore aureo che è la fonte del solo bene, dell’unico vero, dell’universale archetipo umano.
L’anima viene innalzata ove può sfiorare una qualità verso la quale sa di dover essere sincera.
E ciò è purità.
Ciò è devozione.
Ciò è già innalzarsi oltre l’umano.
Sia pure per attimi, sia pure all’interno di brevissimi – lampeggianti – apici: ciò è ascendere oltre l’umano.
La fonte di ogni intuire è riposta a tali livelli.
Così pure la fonte di ogni vera ispirazione artistica.
Sacro fuoco.
Sacro entusiasmo.
Quintessenza di individuale e solitaria esperienza che pure è universalmente sperimentabile da ogni uomo.
Tale è la fonte oggettiva della verità universale.
L’unica e la sola.



CAPITOLO IV

Sorge e si incorona.
Assurge al lampo.
Permane nell’anima che per attimi è desta.
- desta e incendiaria –
Tale è l’Angelo della Fiamma.
Atto di espansione e di accensione in cui ciò che vi è di nobile nell’anima: per attimi trova alimento e divampa.
Ed una situazione si crea – una realtà – in cui individui che vivevano alla periferia della propria interiorità, si illuminano e trovano enti che abitavano il centro della propria anima.
Li trovano e li risvegliano.
Altri occhi si accendono e mai più la persona tornerà quale era prima.
Una nuova sensibilità ora osserva il mondo attenta agli enti del calore.
E tale evento – che deve ripetersi e che tende a ripetersi – è un’Esperienza interiore.
È un evidenza vivente.
È un dato di fatto oggettivo.
Reale tanto quanto il mondo fisico esterno e più di esso.
L’interna soddisfazione – che è il coronarsi di un amore – che riempiva l’animo di un Romano nel vedere le proprie insegne vittoriose ed erigenti ed accettate e trionfanti, era simile a quella di un cavaliere Templare oppure a quella di un puro animo Ghibellino.
Tale interno amore trionfante e incendiario era sconosciuto ai nazionalisti inglesi e francesi, ai tetri teologi javetici, ai guelfi di ogni risma.
Si può dire che un pensiero incendiario ha attraversato l’Europa nel corso degli ultimi 3000 anni.
Dapprima vittorioso poiché fondato sulle esperienze soprasensibili che si ottenevano nelle sedi di alcuni misteri d’occidente (Apollo Delfico o Diana Efesina o Ibernia nella lontana Irlanda) venne poi perseguitato e sconfitto negli ultimi due millenni di storia.
Albergò nei Catari quale espressione purissima di una devozione che giunse a farsi veggenza.
Ed ovunque si accese eresse nei pensieri degli “altari di fiamma”.
Espanse i nessi logici del pensare, ponendoli a contatto con una realtà di fiamma che era – e che è – puro amore.



HELIOS FK AZIONE SOLARE











sabato 11 aprile 2009

L'ESSENZA VIVENTE


CULTURA SOLARE
Il Sapere è attualmente concepito come una realtà inerte, da tutti acquisibile in virtù di un processo di quantificazione.

Un Sapere che in realtà è un oscillare puramente mentale fra svariate forme di erudizione, tutte egualmente inutili.

Un Sapere minerale a cui ognuno può attingere, limitato soltanto dalle capacità di carico delle proprie "sacche mentali", immagazzinando nozioni come materia grezza da raffinare intellettivamente e individualisticamente.

In definitiva si tratta di una "Cultura" esterna alla Persona, mercificabile e generalizzabile proprio in virtù della assoluta epidermicità che la caratterizza.
La stessa Logica delle dimostrazioni concettuali, della verifica mediante connessione di concetti di quanto si desidera affermare, permette di intuire l'estrema epidermicità ed impotenza della cultura attuale, nonché la sua ignoranza effettiva.

Discorsivamente è possibile affermare o negare tutto, col nulla e nel nulla ci si può agitare indefinitamente.

Verificare una pseudo-verità mediante la validità logica dei concetti, da essa deducibili, implica una effettiva cecità interiore, una incapacità a discernere per diretta evidenza, una remissione totale passiva e senza riserve - a meccanicismi dialettici.
Soltanto chi è cieco può pretendere di dimostrare che il sole è nero e soltanto accecandosi e dimenticando gli si può credere, e ciò nonostante ciechi si rimane.

Le dimostrazioni e le analisi della cultura attuale valgono soltanto per i ciechi schiavi dell'astrazione, che di tutto discutono ma nulla realmente trasmutano e vedono. Le dimostrazioni a nulla valgono. Nulla può realmente essere dimostrato.

Tutto può soltanto essere conquistato per diretta evidenza.
Oltre ogni confutazione o analisi, oltre ogni opinione, oltre ogni cultura puramente discorsiva, ciò che veramente convince e muove gli animi è un sottile interagire di disposizioni interiori che poste di fronte alle "opinioni culturali o correnti di pensiero" reagiscono - occultamente - con precise reazioni di avversione o di indifferenza o adesione che soltanto dopo - a scelta avvenuta - trovano giustificazioni dialettiche mascherate di obiettività.
E' qui che entra in questione la reale dimensione in cui il concetto di cultura va posto. COLTO NON E' COLUI CHE DISCUTE DOTTAMENTE MA COLUI CHE SI E' PLASMATO INTERIORMENTE.

Cultura è coltivare se stessi. Agire formativamente sul caotico insieme di potenzialità, disposizioni, qualità etiche presenti nella propria persona in guisa di natura grezza. Portare a maturazione, attualizzare alcune fra le svariate disposizioni interiori che la propria compagine umana possiede. Incenerirne, domarne, controllarne altre in base a precisi principi oggettivi ed eterni di dignificazione e autopossesso.

Ciò è cultura.
Cultura la cui etimologia di origine agricola non è affatto fuori luogo, ma pienamente giustificata, in virtù di una perfetta corrispondenza analogica fra coltivazione fisica dei campi e quella sottile della propria interiorità. In base a ciò è assolutamente dannoso - finanche malvagio - erudirsi su concetti e nozioni che non riguardano le immutabili leggi interiori dell'uomo, che non sono traducibili in azione e norma individuale, che non abbiano una funzione ordinatrice, elevante, tonificante in qualità di stimoli ideali.

Cultura pertanto è attiva, dinamica,dignificante opera plasmatrice che può essere svolta soltanto in prima persona, in se stessi e su se stessi.
La cultura reale è il seme del miglior se stessi intuibile fra le proprie valenze che - riposto nella mente e nel cuore di ognuno - attende gli stimoli e le adatte disposizioni che lo possano far germogliare.

Intuire tutto ciò, come una verità da sempre più o meno coscientemente posseduta, ma a cui mancava la forma adatta a tradurla in concetti, può dare la misura e rendere l'idea di ciò che veramente sia il sapere, la conoscenza, la cultura.

Cultura non è imparare dall'esterno - in virtù di operazioni mnemoniche - concetti e parole, ma è un far riaffiorare, un portare alla luce i principi ispiratori più alti, nobili e dignificanti che nel nucleo centrale del proprio essere attendono di venire sviluppati, di germogliare, di giungere alla luce della coscienza per informare l'intera persona.

Cultura è il compito fondamentale dell'uomo: tendere alla verità che è riposta in lui - non all'esterno - e che non è composta di concetti, o dottrine, ma di potenzialità pure che attendono di essere attuate; trapassando così da un modo d'essere - che subisce se stesso ed i propri automatismi istintivi e pscicologici - ad un altro modo d'essere che è darsi una forma, rischiarare una tenebra, portare a compimento ciò che di più chiaro, elevato, degno si riesce ad intuire in se stessi.

Le tenebre dell'ignoranza altro non sono che l'acre divampare di ciò che di più basso, oscuro, maligno o egoistico tenta di manovrare le proprie azioni, spesso sostituendosi alla cosciente presenza a se stessi che - volendo - è capace di agire indipendentemente da ogni limitazione degradante.
In definitiva il giusto e l'ingiusto, il vero o il falso, la cultura e l'ignoranza non sono sfere d'azione dottrinale esterne alla persona, concetti ai quali basti aderire - rimanendo passivi, informi e incoscienti entro di sé - per entrare automaticamente nella sfera d'azione del Santo e dell'infero, ma principi interiori contessuti alla propria persona, tendendo a ciò che di migliore - anche se sfocato e fumoso - si riesce ad intuire in sé.

A nulla vale erudirsi. L'uomo si plasma o viene plasmato in base alle certezze occulte o coscienti che coltiva in sé oppure in base agli stimoli degradanti che automatisticamente la passività interiore - la reale ignoranza - ingenera in lui.
Nell'ambito della vera cultura non tanto è importante in quale campo si investighi - ogni direzione riporta all'assoluto - ma cosa si cerca.
Se si cerca se stessi, il proprio assoluto trascendente, simile al Divino (identico ad esso dicevano gli antichi e non sbagliavano), soltanto in virtù di tale azione, se portata sino in fondo, lo si troverà ovunque.
HELIOS FK AZIONE SOLARE

venerdì 3 aprile 2009

LA DONNA CELESTE



La donna celeste quale elemento fondamentale e insostituibile per la sanità e la conoscenza, ha di contro a sè la demonia tellurica dell’omosessualità.


La donna fu posta a fianco dell’uomo affinché gli ricordasse perennemente finanche con la sua figura fisica, bellissima, che il mondo stellare esiste.


L’elemento femminile è parzialmente immune alla grevità terrestre minerale e tale immunità non è che il riflesso di una sua peculiare conformazione interiore occultamente “angelica”.


Chi odia e deturpa l’elemento femminile, odia i cieli, il bene, il vero.


Ciò è immediatamente evidente a chi ha ancora un’anima sana e (seppure inespressa) portava con se (sia egli uomo o donna) tale evidenza dall’eternità.


Alla luce di ciò il sesso e le brame possono accendersi e divampare soltanto se si ha la percezione di poter afferrare l’angelico e trascinarlo al proprio livello.


Finché si ha un potenziale di anima sana da poter “bruciare” (da poter tellurizzare) le brame possono alimentarsi e sfogarsi desiderando la donna, poiché l’essenza dell’eros è : poter respirare un attimo di sovrumanità scaricando ciò nei circuiti umani.


Da ciò deriva in vario grado e misura l’estasi.


L’elemento femminile (ossia la donna) è la porta dei cieli.


E’ colei che ricorda a se e agli uomini, qualcosa dell’alto sentire degli Dei.


Ovviamente vi è un elemento femminile celeste ed uno demoniaco, ma il secondo non è che la corruzione e il decadimento del primo.


Ma essenziale e fondamentale vi è il fatto che l’amore verso la donna celeste è impresso nelle zone alte dell’anima umana.


Ciò fino ad una certa giovane età è esperienza comune seppure sempre più contrastata: l’innamoramento è euforia e mistero, profonda commozione e rispetto quasi sacrale.


A forza di bestemmie e prosaicità, riferimenti sghignazzanti rivolti alle funzioni corporali, alcool e droga, si finisce per considerare tutto ciò follia ed ingenuità, stupidità e ottundimento. Vi è quasi la paura di essere degni.


Ciò non toglie che senza la percezione cosciente dell’elemento celeste nella donna, ogni percezione della verità è preclusa.


La donna celeste (l’Iside Sofia) presente quasi in ogni donna, se non viene rispettata, infine viene odiata, e con tale odio gelido presente in anima, si spegne ogni meraviglia ed ogni luce intuitiva, per cui poi è impossibile pensare il vero, ossia pensare nel vero.


Il sesso, il desiderio sessuale, nasce dalla contrapposizione tra ciò che è telluricamente, biologicamente, animalmente si è, e la possibilità di poter afferrare l’angelo.


La possibilità di impossessarsi del suo volo.


Tale era la base semiconscia di ogni libidine godereccia (relativamente sana in rapporto alle degenerazioni attuale) sino circa agli anni ’50.


Ancora si presentiva oscuramente che qualcosa di divino era custodito dalla donna in rapporto alla regalità solare dell’uomo (che ha come compito sconfiggere il demone tellurico). Poi esplose il demonismo celebrale del ’68.


Vi fu un’esplosione di cerebralismo intellettuale che nell’arroganza cinica di ottenere una vittoria sulla retorica degli “anziani” (i quali effettivamente dormivano) perseguì sistematicamente l’odio contro i cieli, e quindi contro ogni anima sana, e quindi contro ogni percezione dell’elemento celeste.


Se si volesse percorrere a ritroso quegli anni, o vivere il sapore che da essi promana si potrebbe arrivare all’evidenza che tutte le gerarchie vennero invertite.


Con l'isteria dell’egualitarismo, chi era sano era visto sciocco e chi era malvagio divenne esempio da imitare.


Immani potenze di odio, volgarità e blasfemia vennero pompate a forza nella mente dei più, fra manifestazioni di piazza ed eventi culturali si attinse ad ogni abisso animico.


Quale frutto finale di tutto ciò si giunse all’esaltazione del concetto di omosessualità.


Ora a ben vedere l’argomento di per sè era secondario ed insignificante: riguardava la millenaria pretesa di scimmiottare demoniacamente la donna, pretesa che veniva perpetuata grottescamente senza mai commuovere nessuno, al massimo suscitando sdegno ed un poco di odio che però si stemperava nella tolleranza schifata dei saggi. Invece – quasi fosse una delle mete occulte della putredine sessantottina – è ora caricata di una potenza missionaria e di una vis isterica da seconda religiosità.


Vi sono gli asceti dell’incubo che sbandierano la pederastia come fosse un evento misterioso da amare e diffondere.


Ciò non accadrebbe se l’elemento angelico della donna fosse solo un’illusione.


In realtà la luce dei cieli che alberga ed arde nell’archetipo del puro amore è alla base di ciò che è sorto in occidente per tutta l’umanità.


Puro amore che tutte le civiltà non bianche ignorano e che occultamente attendono dall'occidente. Tale era la missione vera del colonialismo (missione che non venne eseguita).


Tale valore “dell’androgine solare” non è espresso in forma politica ma giace nel profondo del pensare dell’uomo occidentale.


La potenza della cavalleria medievale era fondata sulla donna angelicata, e tale potenza (reale ed oggettiva) irraggia sino a noi. Femminismo ed omosessualità (Marx e Freud ) fanno di tutto per occultare e spegnere tale lacrima divina, ma essa comunque arde viva in occidente (nei cuori dei migliori) ed anzi tende a risvegliarsi.


Ave divina Venere Sofia


Iside dei cieli


Fiamma che arde nel cuore dei Re.





HELIOS FK AZIONE SOLARE