VERO INTUIRE.
CAP.1
La fede nell’incubo
L’impulso profondo
della sinistra e’ credere temporaneamente ed intensamente alle menzogne che
scatena e che lancia contro i propri avversari.
Per poter fare ciò
occorre essere molto isterici e privi di lucidità di pensiero.
Si può arrivare ad
affermare che tale furia irrazionale e palesemente ingiusta oltre ad essere
l’arma principale di cui si servono, è anche la malattia interiore da cui sono
appestati.
Emettere veleno
intriso di menzogna e poi crederci ferocemente mediante nubi di follia
collettiva in cui abbandonare ogni lucidità logica e in cui tentare di
replicare una eterna strage giacobina
: è l’atto abominevole che
tentano di rinnovare ogni qualvolta gli sembra di poterlo fare.
La vita è una lenta e
noiosa agonia se non possono manifestare la furia da cui sono abissalmente
scaturiti.
Il coro degli
allucinati è impressionante quanto a coesione che va oltre ogni possibile
concertazione politica,va oltre poiché è come se fossero un branco di posseduti
che immediatamente rispondono all’urlo psichico da cui sono permeati ed a cui
aderiscono.
L’impulso è sempre lo
stesso quanto a scopi e mete : distruggere tutto ciò che è meno demoniaco di
loro e rispettare tutto quanto lo è di più.
Ribaltare la verità e
farne brandelli possibilmente bagnati dal sangue o cosparsi dal dolore di chi è
migliore di loro,da chi è ancora umano.
Ne deriva una verità
impressionante : per aderire al coro ululante dei farneticanti
di sinistra bisogna essere ingiusti,incoerenti,convinti che la vittoria deve
derivare da un’imbroglio potente perché strillato bene.
Ma soprattutto ne
deriva che l’atto di adesione a tale corrente eruttiva avviene in zone non
razionali -subumane- degli individui.
È una recita che si
porteranno nella tomba e che li porterà alla sconfitta finale poichè sono
sempre meno coloro che rinnovano –vendendosi l’anima e la luce dell’intelletto-
tale rito di mutilazione interiore mediate furia bestiale.
L’elemento essenziale
è il fatto che sanno di mentire ma nello stesso tempo SOGNANO NELL’INCUBO e si
comportano come se stessero enunciando verità supreme,ossia il mentire non crea
in costoro alcuna frattura interiore che possa depotenziare la menzogna che
enunciano,mentre in qualunque individuo non posseduto fino a tal punto dallo
spirito di parte,ossia in qualunque individuo normalmente raziocinante IL
SAPERE DI MENTIRE DEPOTENZIA LA MENZOGNA CHE
EVENTUALMENTE INTENDE PROFFERIRE.
Le armi che usano i
sinistri sono inutilizzabili da chi non è sprofondato nella fede oscura che li
possiede,ossia da chi non è un medium isterico e vociferante per spirito di
parte che giunge ad essere crimine allucinatorio.
Mancano di difese
morali che ostacolino il mentire.
La conformazione
interiore si è trasformata (è peggiorata) sino ad essere strumento duttile del
mentire con cattiveria.
Sprofondano
continuamente al disotto dell’umano.
Non riescono a concepire
l’elemento morale come moto interiore affidato alla libertà individuale,tutto
viene definito e concepito come coercizione,pena da infliggere ed obbligo.
La mostruosa
complessità dell’intrico burocratico (che
finiscono per creare ed in cui parassitariamente vivono) li affascina e li attrae come unico frutto
della loro gelida isteria.
La mostruosità
ideologica genera ineluttabilmente mostruosità statali in cui il formalismo
burocratico finisce per uccidere ogni vita economica avendo parallelamente
desertificato ogni vita interiore.
CAP.2
2/17977
metallico
imprimersi d’oro
l’ebete che non
ha valore diventa infine prezioso per il male.
tanto privo di
verita’ da potersi riempire di menzogna.
tanto perverso
nel neutro grigiore da potersi vivacizzare negli inferi.
cosicche’ i
gorghi degli inferni profondi lo ispirano.
e gli consentono
il piu’ efficace mentire sporcando.
il flaccido
ottuso che diventa affilata superbia dei diavoli.
gorghi di energia
gli affluiscono serrati e lo paludano d’inferno.
il viscido valore
lo ammanta nell’inversa virtu’ di ferire il vero.
pontifica
sibilando attorniato dai fantasmi della malvagita’ invocata.
mentre pensa e’
in deliquio da insulto agognato al disotto della logica.
l’intelligenza si
muta in astuzia che ringhia priva di ritegno.
ottiene apici di veleno esaltando i demoni che
devotamente serve.
l’odio trasuda
dalle interiorità che ammirano paesaggi infetti.
tutto indirizzato
allo scopo prefisso che neppure indaga.
prova antipatia
che rigorosamente trasforma in odio travolgente.
non vuole la verita ’ ma solo lo sfogo
del proprio rancore .
piccola
INGORDIGIA delle paludi velenose : si nutre del male promanato.
che inietta
godendo come ebete perso nel nulla di TUTTI I VALORI.
sorride
ed e’ sorriso di mostro che deforme e distratto poi si ricompone.
si
sdegna e nel farlo si immerge fra le schiere di un ente collettivo
che
sono i suoi compagni di superstizione sinistra e farfugliante.
mentono
feriscono raggelano e calunniano sporcando
nella
superbia estrema di chi pretende farlo impunemente.
nella
pretesa folle che ad essi tutto sia concesso senza reazione.
come
un tempo uccisero ora ERIGONO veleno.
l’odio
e’ lo stesso ma non puo’ piu’ pretendere mucchi di cadaveri
cosi’
fra ingiurie e incubi attuano quanto vorrebero incidere nel sangue.
povere
bestie lacere giunte al traguardo della follia che le sostenne.
l’ultima
trincea e’ quella degli inganni perpetrati incretinendo.
stirpe
di ottusi persecutori nell’isteria gridata per spegnere le idee.
ora
cio’ che GLI rimane e’ UNA NUBE PSICHICA sporca d’inchiostro maledetto.
non
hanno piu’ traguardi ma solo veleni da trasmettere.
muoiono
come vissero : maledicendo il bene sempre odiato.
fedeli
senza senno al mostro da cui presero cupamente vita.
ma
ora l’estinzione allunga la sua ombra su
questa stirpe nata per odiare.
ancora
potranno nuocere ma sempre meno creduti
e venerati.
infranto
e perdente l’inganno spende le proprie
ultime menzogne.
presto
il conto del proprio ringhiante errare dovra’ per forza essere pagato.
e
cinti di celeste alloro
nel
metallico imprimersi di verita’ dalle auree essenze
saranno
allora gli angeli a sorridere.
CAP 3
5/4O5
L’OMBRA DEL MENTITORE NON TOCCHERA’
L’ALTARE
OLTRE LA PORTA INFERA DEL
PICCOLO CERVELLO
STA LO SPIRAGLIO SUL GRANDE SOLE-FUOCO.
ARSA
: LA PORTA INFERA SGRETOLI E FRANTUMI.
- SIA DEGLI ALATI IL PICCO, PATRIA DEL GRANDE
VOLO -
SOLE
CANDORE FUOCO DAL CUORE PER VOLARE.
PER
VINCERE LE TENEBRE NEL SOLE MAI TROPPO AMATO.
SIA FULCRO DEL RISVEGLIO TRAVOLGERE QUEI
TETRI CHE BRAMANO IMPICCOLIRE
ENTI DEL CREPUSCOLO NON SONO CHE
MANOVRATI.
- IL FUOCO CHIEDE LIBERI ALLEATI PER L'ARSIONE
DI SPLENDORE -
acciaio siderale e’ solo
liberta’
-
SPLENDORE EFFUSO E CUORE -
L'OMBRA
DEL MENTITORE NON TOCCHERA' L'ALTARE.
IL
FUOCO LO CANCELLA.
-
SIA SEMPRE DI VEDETTA IL FUOCO DEVOZIONE
VIGILE
AL DECORO SAPPIA CREARE AMARE.
- SOLLEVA GRANDE INCENDIO alato DELLE FOLGORI -
ALATO
DEL SOLE FUOCO
SIGNORE
DEL CHIARORE
SIGNORE
DI MAESTA'.
-
L'AQUILA HA IL LEONE E NIENTE LI PUO' FERMARE -
IL
SOLE E' inattaccabile.
LO
SI PUO' SOLO AMARE.
IL
FUOCO ABBIA RISPETTO.
E
L'ALBA SORGERA'.
-
LOGOS HA SOLO GEMME NEL VENTO DELL'ETERNO -
mentre
la lama accende
i regni del nuovo sole.
HELIOS FK AZIONE SOLARE
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