giovedì 14 maggio 2020

VERO INTUIRE.






VERO INTUIRE.



CAP.1
La fede nell’incubo


L’impulso profondo della sinistra e’ credere temporaneamente ed intensamente alle menzogne che scatena e che lancia contro i propri avversari.

Per poter fare ciò occorre essere molto isterici e privi di lucidità di pensiero.

Si può arrivare ad affermare che tale furia irrazionale e palesemente ingiusta oltre ad essere l’arma principale di cui si servono, è anche la malattia interiore da cui sono appestati.

Emettere veleno intriso di menzogna e poi crederci ferocemente mediante nubi di follia collettiva in cui abbandonare ogni lucidità logica e in cui tentare di replicare una eterna strage giacobina  :  è l’atto abominevole che tentano di rinnovare ogni qualvolta gli sembra di poterlo fare.

La vita è una lenta e noiosa agonia se non possono manifestare la furia da cui sono abissalmente scaturiti.

Il coro degli allucinati è impressionante quanto a coesione che va oltre ogni possibile concertazione politica,va oltre poiché è come se fossero un branco di posseduti che immediatamente rispondono all’urlo psichico da cui sono permeati ed a cui aderiscono.

L’impulso è sempre lo stesso quanto a scopi e mete  :  distruggere tutto ciò che è meno demoniaco di loro e rispettare tutto quanto lo è di più.

Ribaltare la verità e farne brandelli possibilmente bagnati dal sangue o cosparsi dal dolore di chi è migliore di loro,da chi è ancora umano.

Ne deriva una verità impressionante  :  per aderire al coro ululante dei farneticanti di sinistra bisogna essere ingiusti,incoerenti,convinti che la vittoria deve derivare da un’imbroglio potente perché strillato bene.

Ma soprattutto ne deriva che l’atto di adesione a tale corrente eruttiva avviene in zone non razionali  -subumane- degli individui.

È una recita che si porteranno nella tomba e che li porterà alla sconfitta finale poichè sono sempre meno coloro che rinnovano –vendendosi l’anima e la luce dell’intelletto- tale rito di mutilazione interiore mediate furia bestiale.

L’elemento essenziale è il fatto che sanno di mentire ma nello stesso tempo SOGNANO NELL’INCUBO e si comportano come se stessero enunciando verità supreme,ossia il mentire non crea in costoro alcuna frattura interiore che possa depotenziare la menzogna che enunciano,mentre in qualunque individuo non posseduto fino a tal punto dallo spirito di parte,ossia in qualunque individuo normalmente raziocinante IL SAPERE DI MENTIRE DEPOTENZIA LA MENZOGNA CHE EVENTUALMENTE  INTENDE PROFFERIRE.

Le armi che usano i sinistri sono inutilizzabili da chi non è sprofondato nella fede oscura che li possiede,ossia da chi non è un medium isterico e vociferante per spirito di parte che giunge ad essere crimine allucinatorio.

Mancano di difese morali che ostacolino il mentire.

La conformazione interiore si è trasformata (è peggiorata) sino ad essere strumento duttile del mentire con cattiveria.

Sprofondano continuamente al disotto dell’umano.

Non riescono a concepire l’elemento morale come moto interiore affidato alla libertà individuale,tutto viene definito e concepito come coercizione,pena da infliggere ed obbligo.

La mostruosa complessità dell’intrico burocratico (che  finiscono per creare ed in cui parassitariamente vivono)  li affascina e li attrae come unico frutto della loro gelida isteria.

La mostruosità ideologica genera ineluttabilmente mostruosità statali in cui il formalismo burocratico finisce per uccidere ogni vita economica avendo parallelamente desertificato ogni vita interiore.



CAP.2
2/17977
metallico imprimersi d’oro


l’ebete che non ha valore diventa infine prezioso per il male.
tanto privo di verita’ da potersi riempire di menzogna.
tanto perverso nel neutro grigiore da potersi vivacizzare negli inferi.

cosicche’ i gorghi degli inferni profondi lo ispirano.
e gli consentono il piu’ efficace mentire sporcando.
il flaccido ottuso che diventa affilata superbia dei diavoli.

gorghi di energia gli affluiscono serrati e lo paludano d’inferno.
il viscido valore lo ammanta nell’inversa virtu’ di ferire il vero.
pontifica sibilando attorniato dai fantasmi della malvagita’ invocata.

mentre pensa e’ in deliquio da insulto agognato al disotto della logica.
l’intelligenza si muta in astuzia che ringhia priva di ritegno.
ottiene  apici di veleno esaltando i demoni che devotamente serve.

l’odio trasuda dalle interiorità che ammirano paesaggi infetti.
tutto indirizzato allo scopo prefisso che neppure indaga.
prova antipatia che rigorosamente trasforma in odio travolgente.

non vuole la verita’ ma solo lo sfogo del proprio rancore .
piccola INGORDIGIA delle paludi velenose : si nutre del male promanato.
che inietta godendo come ebete perso nel nulla di TUTTI I VALORI.

sorride ed e’ sorriso di mostro che deforme e distratto poi si ricompone.
si sdegna e nel farlo si immerge fra le schiere di un ente collettivo
che sono i suoi compagni di superstizione sinistra e farfugliante.

mentono feriscono raggelano e calunniano sporcando
nella superbia estrema di chi pretende farlo impunemente.
nella pretesa folle che ad essi tutto sia concesso senza reazione.

come un tempo uccisero ora ERIGONO veleno.
l’odio e’ lo stesso ma non puo’ piu’ pretendere mucchi di cadaveri
cosi’ fra ingiurie e incubi attuano quanto vorrebero incidere nel sangue.

povere bestie lacere giunte al traguardo della follia che le sostenne.
l’ultima trincea e’ quella degli inganni perpetrati incretinendo.
stirpe di ottusi persecutori nell’isteria gridata per spegnere le idee.
ora cio’ che GLI rimane e’ UNA NUBE PSICHICA sporca d’inchiostro maledetto.

non hanno piu’ traguardi ma solo veleni da trasmettere.
muoiono come vissero  :  maledicendo il bene sempre odiato.
fedeli senza senno al mostro da cui presero cupamente vita.

ma ora l’estinzione allunga la sua ombra su questa stirpe nata per odiare.
ancora potranno nuocere ma  sempre meno creduti e venerati.
infranto e perdente  l’inganno spende le proprie ultime menzogne.

presto il conto del proprio ringhiante errare dovra’ per forza essere pagato.

e cinti di celeste alloro
nel metallico imprimersi di verita’ dalle auree essenze
saranno allora gli angeli a sorridere.


          CAP 3          
         5/4O5
        L’OMBRA DEL MENTITORE NON TOCCHERA’ L’ALTARE

               

 OLTRE LA PORTA INFERA DEL PICCOLO CERVELLO
 STA LO SPIRAGLIO SUL GRANDE SOLE-FUOCO.
            
ARSA : LA PORTA INFERA SGRETOLI E FRANTUMI.
      
 - SIA DEGLI ALATI IL PICCO, PATRIA DEL GRANDE VOLO -
            
SOLE CANDORE FUOCO DAL CUORE PER VOLARE.
PER VINCERE LE TENEBRE NEL SOLE MAI TROPPO AMATO.
  

 SIA FULCRO DEL RISVEGLIO TRAVOLGERE QUEI TETRI CHE BRAMANO IMPICCOLIRE 
            
ENTI DEL CREPUSCOLO NON SONO CHE MANOVRATI.
 
 - IL FUOCO CHIEDE LIBERI ALLEATI PER L'ARSIONE DI SPLENDORE -
                
acciaio siderale e’ solo liberta’
                  
- SPLENDORE EFFUSO E CUORE -
          
L'OMBRA DEL MENTITORE NON TOCCHERA' L'ALTARE.
 
IL FUOCO LO CANCELLA.
          
- SIA SEMPRE DI VEDETTA IL FUOCO DEVOZIONE
              
VIGILE AL DECORO SAPPIA CREARE AMARE.
         
 - SOLLEVA GRANDE INCENDIO  alato DELLE FOLGORI  -
                       
ALATO DEL SOLE FUOCO
                       
SIGNORE DEL CHIARORE
                       
SIGNORE DI MAESTA'.
        
- L'AQUILA HA IL LEONE E NIENTE LI PUO' FERMARE -
                   
IL SOLE E' inattaccabile.
                     
LO SI PUO' SOLO AMARE.
                    
IL FUOCO ABBIA RISPETTO.
                       
E L'ALBA SORGERA'.
         
- LOGOS HA SOLO GEMME NEL VENTO DELL'ETERNO -
 
mentre la lama accende i regni del nuovo sole.


HELIOS FK AZIONE SOLARE












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