mercoledì 26 settembre 2012

ASCESI DEL PENSIERO QUALE UNICA VIA





ASCESI DEL PENSIERO QUALE UNICA VIA



La spontaneità delle forze umane che ogni individuo si trova a dover amministrare per il solo fatto di essere nato,può giungere ad incidere lettere viventi e riecheggianti lungo i sentieri dell’umanità.



Ogni individuo può sprigionare –creare e irraggiare- forze capaci di influenzare il resto dell’umanità,aiutando o restringendo,elevando o inabissando il campo della libertà di scelta e di azione degli altri.



In sintesi estrema ogni individuo può creare -ed in effetti crea- secondo gerarchia nella potenza, atti magici (riti) che deflagrano e influenzano il resto della popolazione mondiale.



Ciò già avveniva in passato nel vasto mare psichico del sentire generale,avvolgendo e coinvolgendo ( nel bene o più spesso nel male) le emotività dei più.



Ma ora (nella più recente attività interiore dell’epoca moderna) vi è un elemento nuovo : LA PRESENZA DELLA SOVRUMANITA’ DIRETTA nel campo del pensare individuale.



Senza Rudolf Steiner e senza Massimo Scaligero ciò non sarebbe stato concepibile –né tantomeno SPERIMENTABILE- da nessuno.



Mancando Loro vi sarebbe stato l’ingigantirsi estremo del potere di creazione interiore verso un male abissale determinatissimo,lucidissimo eppure totalmente illogico.



L’indole Sacra di molti avrebbe portato comunque ad una lotta contro il male e la sua malvagità,senza però poter agire con armi efficaci contro di esso e quindi senza poterlo conoscere veramente (si può conoscere il male solo vivendone e soffrendone l’essenza trascendente mentre la si redime con armi Divine e Sovrumane).



Ma appunto l’insegnamento vivente e l’azione conseguente (ascesi del pensiero) sono stati consegnati e indicati e offerti alla libertà individuale.



Ora l’ascesi del pensiero può funzionare solo in rapporto diretto con la degnità interiore conseguita,tale degnità è un valore che concede livelli più alti di operatività nelle zone sacre del pensare,un valore che obbedisce a ferree leggi Sovrumane la cui precisione è assoluta.



Ma tale degnità (ossia tale profondità e purezza e vastità del sentire individuale) può essere conseguita solo mediante insistenza nell’ ascesi del pensiero.



Pertanto l’atto cardine –inizio di tutto- è la libera decisione di praticare l’ascesi.



E tale atto è il più osteggiato e minimizzato dalla propria e altrui intellettualità cerebrale,sia pure antroposoficamente indirizzata.



Mentre l’ascesi del pensiero è l’unico –il solo- atto che l’uomo moderno può compiere per immettere Sovrumanità laddove -ed è ovunque- esiste soltanto la continua creazione di enti subumani viventi.



La spontanea disperazione,l’odio misto a droghe varie,l’avido acume perennemente attivo,le musiche basate su esplosioni di potenza,tutto attinge nel subumano mentre di contro a ciò ben debole e misera è la calma e la pace e l’elevazione che con le forze spontanee dell’umano è possibile conseguire.



Ne deriva una continua evocazione di valori operativi -ossia di effettiva e vivente potenza- che attinge unicamente nel male,nel distruttivo,nel degradato,nel ringhiante,nel caotico.



Tutto ciò diventa rito inverso,riecheggia operativo e plasmante e persistente attorno –e dentro- le anime di tutti.



E li guida,e li trasforma.



Ciascuno secondo i diversi punti di partenza interiori dai quali ha iniziato a decadere.



Vi è chi è partito da più in alto e vi è chi già essudava solfureità corporee.



Ma comunque e per tutti è una continua perdita di livello.



Solo l’esperienza del pensiero che contempla il proprio unitivo dipanarsi logico può invertire e rettificare e risanare e quindi reinnalzare tale sprofondamento spontaneo che altrimenti è irrevocabile.



Ciascuno consuma l’eterico che aveva a disposizione.



Ma ciascuno può liberamente riedificarlo,ampliarlo,riportarlo alle altezze da cui sorse,e infine può portarlo al cospetto del Dio Solare che è disceso in uomo e che è congiunto all’IO.



E ciò è conseguibile solo mediante atto di pensiero.



Nel silenzio in cui balena l’Angelo il tempo si restringe.



Nel silenzio in cui l’idea vive dell’attenzione che la nostra volontà le dedica : siamo fuori dal karma e fuori –oltre- l’umano,siamo nel rito in cui creiamo vita pura,siamo nel lampo oltre l’umano poiché ciò che ci muove verso tale azione non può essere bramato,non può essere sporcato, non può essere dagli inferi capito.



E tutto ciò che di corrosivo nel tempo si è sedimentato in noi, regredisce.



Sia pure minimamente,infinitesimalmente,regredisce.



Decidere di praticare l’ascesi può pure essere attuato in base a qualunque suggestione –ad esempio per eccesso di fiducia in chi ne descrive la necessità- ma poi continuare (persistere) sarà impossibile se non si diventa più coscienti (ossia più vicini all’IO,ossia più puri).



Quindi -se la suggestione resta tale- presto si smetterà poiché le vere suggestioni (quelle che convengono alla bestia) hanno subìto attimi di digiuno e vogliono rivalersi e inoltre li (nel campo della suggestione) non hanno rivali.



Pertanto l’ascesi può essere praticata solo per un ampliamento dell’atto cosciente, solo sperimentalmente e per insistenza nella verifica dell’indagine sul mistero dell’intelligere che in noi continuamente si manifesta e vive.



Solo il pensare può contemplare se stesso, ma decidere di farlo,decidere di contemplare il sorgere dei pensieri in noi, è un atto di verifica che solo una maggiore lucidità di pensiero –in un attimo di intuizione- può conquistare e condividere ed ammettere.



Capire ed ammettere ciò è già un attimo di consacrazione alla Verità.



Un seme di resurrezione.



Tale la potenza dei libri di Massimo Scaligero : negli attimi in cui se ne capisce qualcosa, ci si consacra.



Come Egli dice : leggerli è vivere l’esperienza che essi indicano.



Tale esperienza poi può permettere di inoltrarsi viventemente nelle opere di Rudolf Steiner (Il Suo ed il nostro Maestro).



Opere che (a mio avviso) nessuno può più investigare viventemente senza essere passato attraverso gli scritti di Massimo Scaligero e attraverso l’ascesi del pensiero che essi imprescindibilmente indicano.



Ad esempio nessuno può rappresentarsi operativamente (ossia secondo Verità effettiva) il concetto di Resurrezione se non pratica l’ascesi del pensiero.



Risorge soltanto colui che contempla la morte respirando nel vivente.



E questa non è un’azione possibile all’umano discettare,all’umano elucubrare,all’acuto analizzare enciclopedico,al medianico psicheggiare fra masse di energie.



Solo chi per attimi è vivente può capire (e vincere) il morire di retorica uggiolante fra le più sommerse piaghe.



Solo chi quotidianamente risorge dal comune pensare in cui il mare magno delle più potenti evocazioni esistenziali dei precipitati inquina e deforma i Valori Eterni,solo costui può avere una (sia pure vaga ma Vera) rappresentazione vivente e sacra della Resurrezione.



E solo costui estingue qualcosa del male che serpeggia nel mondo.



Tale è uno degli effettivi valori viventi che l’esperienza dell’ascesi del pensiero (in vario grado e misura ma in tutti e sempre) realizza.





Ave Maestri Solari.



Ave Signore della folgore che nel Ferro Celeste sostieni l’Ideare.








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