domenica 15 luglio 2012

GENESI DELL’UOMO D’OCCIDENTE







GENESI DELL’UOMO D’OCCIDENTE






SACRI PALPITI



NEL VENTO IN CUI DEL TUONO RIECHEGGIA LA MAESTÀ

L’ARPA NE RACCOGLIE LE ECO PIÙ SUBLIMI.



- DIAMANTE NELLA FOLGORE -



ATTRAVERSO PURISSIME INTENZIONI

DISCHIUDE L’ALI IL CUORE DI LEONE

AFFINCHÈ IL FIORIRE DEL SOLENNE

SIA PALPITANTE FIAMMA SPIEGATA FRA GLI ETERNI.



IDEA CHE VASTA ARDE NELL’INCORROTTO

CONCEPISCE VALORI DI RISPETTO ESTREMO

CHE CONTEMPLATO SI DISVELA AMORE SACRO.



TALE FU L’AFFLATO DEI SUPERNI

CHE DISCHIUSE VARCHI SULL’INFINITO

PERMETTENDO RESURREZIONE E INNALZAMENTO.



COMMOZIONE PERVASE L’ ANIME IMMENSE

MENTRE UN’ALLEANZA SUGGELLATA NELL’INVISIBILE

AVVICINAVA UOMINI E DEI NEL TRAFIGGERE LE TENEBRE.



- CUORE FRA I SACRI PALPITI ATTINGE IL VENERARE -



L’IDEARE VIDE NEL SOLE IL PROPRIO GENERARSI

VISSE FRA LE DIVINE FOLGORI IL PROPRIO SORGERE DAL NULLA

VIDE LA POTESTÀ DI CUI ERA IL LIBERO ATTUARSI.



L’IO INTUÌ FRA I VOLTI DEGLI DEI IL PROPRIO ESSERE DI LUCE.



MENTRE DAL PENSARE ATTINSE LA VITA CHE LO RESE UOMO.

RICOPERTO DA UN CORPO MINERALE OTTUSO.

PESANTE AL PUNTO DA FAR DIMENTICARE I CIELI DA CUI NACQUE.



PERTANTO RICORDARE È RIVIVERE CIÒ CHE SI È COMPIUTO

NELL’ATTIMO ETERNO IN CUI SI VISSE PRIMA DEL NASCERE MORTALI.



PERVASO DI DEGNITÀ DIVINA È IL VIVERE CIÒ CHE SI CONOSCE

QUALE RICORDO DELLE POTENZE SOLARI IMMENSE

IN CUI SI DISPIEGA IL PALPITO DEL CUORE

SPERIMENTANDO FRATERNITÀ CON GLI ESSERI SUPERNI

CUI SI ERA CONGIUNTI E VERSO I QUALI INNALZANDOSI

SI TORNA.



RESURREZIONE E GLORIA NELL’ESSERE DEL VENTO

CHE DAL VOLERE SUSCITATO

RICONDUCE NELLA PATRIA DEI VIVENTI

QUALE ARMONIA IN SOLE CONSACRATA.



NEL VENTO IN CUI DEL TUONO RIECHEGGIA LA MAESTÀ

L’IO REALIZZA AZIONI DI RIASCESA

IN CUI LA MINERALITÀ DEL MONDO VIENE RITRASFORMATA IN LUCE.



- AVE DEGLI ETERNI CHIAVE DI RIASCESA MEDIANTE DEGNITÀ -



IN IDEA VOLUTA MEDITANDO.

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MUSA DEL PENSARE







SI INNALZANO I PENSIERI SINO ALLA SOGLIA DEL CONCETTO.

OVE IL SIGNIFICATO E’ UNA ESSENZIALITA’ PRIVA DI PAROLE.



SI INNALZANO I PENSIERI SINO ALLE VETTE IN CUI VIVONO UN VALORE.

ED IL SIGNIFICATO E’ EVIDENZA IN CUI LOTTA L’IDEA.



TALE FU L’ISPIRAZIONE CHE EBBERO GLI ANTICHI :

VIVERE UNA EVIDENZA CUI ANCHE L’ANIMA PARTECIPA

E CHE - POSTA IN ALTO - ILLUMINA LA MENTE FRA FLUSSI DI CALORE.



MUSA CHE FA VIVERE UNA ESSENZA VERITIERA CHE PRECEDE OGNI PAROLA.

MUSA CHE DISVELA UN SEGRETO DELLE FORZE CHE SI CONTENDONO IL REALE.

MUSA CHE PER ATTIMI REINNALZA NEL MONDO DELLE CAUSE.



MUSA DIVINA CHE ILLUMINA I PENSIERI

PORTANDOLI AL COSPETTO DELL’ETERNO FRAGORE

IN CUI I NUMI DELLA LUCE COMBATTONO LE TENEBRE.



MUSA DA CUI OGNI MUSICA DISCENDE

NELL’ETERNO DISPIEGARSI DEI RITMI DEL SANARE.

LUCE CHE CONTIENE LE FORME SU CUI SPLENDE.



SORGE IL PENSARE DALLA LUCE ETERNA DEL CREARE

IN CUI IL MONDO SI RICONNETTE AI POTERI IMMENSI DA CUI SORGE.



L’UOMO INNALZANDOSI NEL CONCEPIRE IL VERO

RITRASMUTA IL MONDO IN LUCE CHE CANCELLA IL MALE.



PER ATTIMI DI REDENZIONE LAMPEGGIANTE

CHE ILLUMINA LA TERRA NUOVAMENTE CONSACRATA.

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L’ESSENZA DEGLI DEI





POTENZE CAPACI DI IMPRIMERE LA PROPRIA SUPERIORE DEGNITA’.

POTENZE PIU’ CHE UMANE CHE IN ALTO MANIFESTANO UN VOLERE.

POTENZE INTELLIGENTI CHE IMMERSE NELLA VOLONTA’ COMBATTONO.



LORO CAMPO DI BATTAGLIA E’ L’UOMO

MEDIANTE IL QUALE AFFERRANO LA LIBERTA’ DEL COSMO

E LA TRASFORMANO IN ARMA DELLA LUCE

PER SCOLPIRE IL CREARSI DEL REALE

AFFINCHE’ CONFORME AL LORO AMORE SI MANTENGA E SIA .



MEDIANTE LIBERTA’ L’UOMO CON ESSI CONFINA.

NELLE ZONE ALTE E NOBILI DEL PROPRIO CONCEPIRSI SOVRUMANO

VEGGENTE O INCONSAPEVOLE STABILISCE PATTI DI ALLEANZA.



PATTI DI MANIFESTAZIONE DI POTENZE.

ATTI DI CREAZIONE DI VALORI NUOVI PERENNEMENTE DA RICONFERMARE.

FRATERNITA’ NEL DEGNO SI INNALZA E ARDE

ACCOMUNANDO UOMINI E DEI NELLA PERENNE LOTTA

CHE FRAGOROSA RICREA CONTINUAMENTE IL MONDO REALE



GLI DEI SONO ARMONIE CHE L’UOMO

TEMPORANEAMENTE FRA ESSE ASCESO

INCARNA ED ESEGUE CONOSCENDO.



MENTRE IL SORRISO DI ESSENZE SOVRUMANE

CHE SONO DEI NELLA MILITANZA ETERNA ASCESI

ARMA E SOSTIENE UOMINI RISORTI

NELLA POSSIBILITA’ DI ACCOGLIERE FRA LE DIVINE SCHIERE

CHI SIMILE AD ESSI DIVENGA E SI TRASMUTI.



AFFINCHE’ PERENNEMENTE LUCE TRAGGA DALL’ABISSO CHE SI ADDENSA

LE SINFONIE SOLVENTI CHE LACERANO L’OCCULTA ROCCIA

E PORTANO IL MONDO REALE IN PROSSIMITA’ DEI CIELI.



UNICO LUOGO IN CUI L’UOMO

UCCIDENDO LA BESTIA

PUO’ VIVERE SCEGLIENDO CONTINUAMENTE IL BENE.

ATTI DI LIBERTA’ DELL’IO

VOLUTI SEPARANDO COSCIENTEMENTE GLI INFERI DAI CIELI.



ENTITA’ DELL’ABISSO CONTINUAMENTE VENGONO TRAVOLTE

POICHE’ L’UOMO REINNALZANDOSI FRA EROICI DEI

CONSUMA L’OSCURITA’ CREANDO LUCE.

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DIVINA AURORA CHE FRA GLI DEI CONDUCE







SCIOGLI I GRAVAMI INIQUI

FIAMMA BELTA’ D’AURORA

SCIOGLI LA MESSE COLMA DELLA FOLLIA PIU’ GREVE

E NEL SERENO SFORZO LA VERITA’ DISVELA.



NELL’ETERNO LAVACRO L’IDEA VOLUTA IN RITO : SI INNALZA.

ED E’ ATTO DI INTERIORE VOLONTA’ L’ASCENDERE.

LIBERA VOLONTA’ CHE INVESTIGA LE VETTE

E FRA DI ESSE OTTIENE LA QUALITA’ SOLARE.



GIUNTA NEI LUOGHI IN CUI DOMINA IL LAMPO

LA VOLONTA’ PENSANTE PUO’ ESSERE DEGNA DI UN ATTIMO CELESTE

IN CUI IL BAGLIORE CORONATO LA SFIORA LAMPEGGIANDO

E -ALLEATO- CONCEDE LA VIRTU’ SANANTE.



FIAMMA BELTA’ D’AURORA APRE IL VARCO ALL’AUREO FIAMMAGGIARE.

TONALITA’ D’ETERNO IRRORANO LE MENTI E I DESTINI DELLE GENTI.

OSCURITA’ DEL FATO VENGONO SQUARCIATE OLTRE LE COLPE DEI MALVAGI

E NEL MONDO UNA SCINTILLA SOVRUMANA CONGIUNGE I DESTINI AI CIELI.



- RISCHIARANDO –



NELLA LUCE CALDA : L’AMPIO SOFFERTO SGUARDO IDEA

OGNI STORTURA TAGLIA E POI SCIOLTA LA RICONSACRA.

INTRICO DI VELLEITA’ EBBRE DEL PROPRIO NUOCERE

VIENE RISANATO DOPO CHE E’ STATO FUSO.



MENTRE L’INSISTITA VOLONTA’ MOSTRA QUELLE STORTURE AL LAMPO

VIVE IN QUEL MALE MANTENUTO AL COSPETTO DELLA GLORIA CHE LO ESTINGUE.

ED E’ VIVERE DISVELANDO IL MALE CHE OPPRIMEVA

E CHE INFINE GIACE DISSOLTO NELLA LUCE CHE LO ANNIENTA.



ASSOLUTA ARMA IN CUORE S’ACCENDE DEFINITIVA E NETTA.

ARMA SOLARE DELL’IO FRA I TRONI.

NELL’INCIDERE ARMONIA DOPO CHE E’ STATA CONCESSA LA LUCE DELLA FOLGORE.

UNICA ARMA SOLA. UNICA CHIARITA’.



FIAMMA BELTA’ D’AURORA.

SOVVENGA NOI IL SUO LAMPO.

NELL’ATTO IMPREVEDIBILE CHE SOLO LA LIBERA VOLONTA’ DELL’IO PUO’ ACCENDERE.

NELL’ATTIMO IN CUI –ASSISO FRA GLI DEI- E’ CONCESSO ALL’UOMO IL DIVINO LAMPO.



-FOLGORANDO –



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FUOCO DELLE DIVINE FORME : ATTI DEGLI DEI





NEL CENTRO DELLA LUCE DIVAMPA MAGICO IL FULGORE.

ED IL FURORE E’ ASSENTE.

ED IL FURORE E’ DILAVATO.

ED IL FURORE E’ SPENTO.



MENTRE RILUCE IN CUORE -NASCENTE- L’IDEARE.



OPPOSTA A CIO’ LA VANITA’ COLLEGA L’UCCIDERE AL NEGARE

COSICCHE’ NELLA TENEBRA DISCENDE IL CEREBRARE INFETTO.

CUPOLA RIMBOMBANTE E TERREA NEL SANGUINARIO INCRETINIRE.

MOSTRI VELENI E INFERNI NEL TERREO ESTERNARSI DEL RANCORE.



UMANITA’ DI ANONIMI E DI SEMPLICI CHE NELLO STREGONESCO ESTATICI SPROFONDANO.



NEL SILENTE DESIDERIO DELL’UCCIDERE E DEL FAR MORIRE : ACCUMULANO MEDIANITA’ E REGRESSO.

UMANITA’ DI NON PENSANTI : AVVAMPA DI ESALTAZIONE E DI SUPERBIA.

NEL VELLEITARIO SFORZO DI ESSERE GIGANTI SOLO PER I MERITI NEL MALE.

TANTO AL DISOTTO DELLA RAZIONALITA’ DA ESSERE ADATTI ALLA PIU’ PROFONDA ESSENZA DEL BESTIALE.



GLI ULTIMI CHE HANNO SCELTO IL PRECIPITANTE INFERNO NELLA STREGONESCA IMPRONTA DI FEROCIA.



SUCCUBI ASSASSINI CHE SOLO A FATICA PRONUNCIANO PAROLE.

TANTO OSCURATI CHE NEPPURE RIESCONO A PENSARE QUANTO BALBETTANO PARLANDO.

AVAMPOSTO DI MOSTRI CHE VOLLERO IL BESTIALE

SACRIFICANDO AGLI INFERI OGNI NASCENTE NASCOSTA AURORA DELL’INNALZARE.



GLI ULTIMI CHE GIA’ ERANO FRA I PRIMI NEL DEMENTE OLTRAGGIO DEL GRAVARE.



NEL PIU’ CUPO MUGGHIARE DEI LORO DENSI APICI BESTIALI :

GIUNSE IL RITO DELL’IDEA.

E L’URTO FU TOTALE.

NELL’ASSOLUTO IMPATTO DEL SOTTILISSIMO INNALZARE.



IL FUOCO DELL’ACCAMPAMENTO IN CUI RISIEDONO GLI EROI : SPLENDE DISTANTE.



E NUOVO INNALZAMENTO SQUARCIA LA SPIRE DELLA SECONDA MENTE.

PERENNEMENTE RINNOVATO SQUARCIA LE TRACCE DEL DOPPIO CHE TRASUDA DAGLI INFERNI.

GHIGNI DEFORMI NON AFFERRANO LE NUCHE RISCHIARATE DA FOLGORI SUPERNE.

ED IL SOSPIRO DEGLI ABISSI DAL LAMPEGGIANTE STRAZIO E’ SOFFOCATO.



GLI ULTIMI CHE VOLONTARIAMENTE SCELSERO L’INFETTO : NON EBBERO DI CHE PREVARICARE.



SALINITA’ MEDIANICHE ESSUDATE NON EBBERO L’EFFETTO CHE LE FISICITA’VIVACIZZATE CONTAVANO DI AVERE.

NEI LUNGHI ANNI DELLA LUCE RIAFFERMATA : SOLO IL SOVRAMENTALE RESSE L’URTO DEL FORSENNATO DECADERE.

E INFINE L’EFFETTO FU TRAVOLGERE L’INFERNO DEI PRIMITIVI INDEMONIATI.



FERMA UNA FORZA DELLE FRONTI LUMINOSE OTTENNE DI TRAVOLGERE GLI ABISSI CORPORIFICATI.



SATIRI SEMITIZZATI DIVENNERO CAPRONI CHE ABITAVANO GLI INFERMI DEL PENSARE : MA VENNERO SANATI DA NUOVE DIVINE FORME DEL SOLARE.



ED UNA LOTTA E UN RITO ATTENNERO L’APOLLO DELL’IDEA CHE AI CIELI DELLE DIVINE FORME RICONDUCE.

IL SOLE DELLE FRONTI SOVRUMANE ATTINSE LE FORZE FORMANTI DEI CELESTI LUOGHI.

L’ANIMA RISORSE INCORONATA DALLA VOLONTA’ CHE NELLA DEVOZIONE OTTENNE DI GIUNGERE STREMATA.



AVE DELLA DIVINA SOGLIA IMPOSSIBILE SOVRUMANITA’ RICONQUISTATA.



IMMENSO FU L’INCENDIO CHE LE TRAVOLTE MEDIANITA’ DISTRUSSE.

FRA BESTIALI FIGURAZIONI CANCELLATE.

FRA I RINTRONANTI SPIGOLI DEL FIELE CHE FATICOSAMENTE VENIVANO DISSOLTI.

FRA GLI INSELVATICHITI, FORZATAMENTE RITORNATI UMANI.



ARDE NELLA SPIANATA IL FUOCO DEGLI EROI.



IL SOLE OCCULTO DELLE FRONTI INDORA I NUOVI CIELI REINNALZATI.

MENTRE L’IDEA SPLENDE NELLA POTESTA’ VIVENTE DELLA FORMA.

MENTRE L’UMANITA’ SOLARE HA I NUOVI ALTARI.

E FRA I SUOI IMMATERIALI MARMI CELESTI : L’ORO E’ RICREATO.



RINNOVATI DAL LOGOS ATTI DEGLI DEI.

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AL SOLE D’OCCIDENTE







IL GRECO VIDE APOLLO MENTRE ROMA NASCEVA DALL’AMORE.



VIDE CORONATA L’AURA DELLE MUSE FRA LA RUGIADA LIEVE, AL CANTO DEGLI ETERNI.



VIDE E NELL’AURORA IL MANTO DELLA LUCE ASSURSE AL CRISTALLINO GESTO.



VIDE E L’ARMONIA NATA DAL CUORE CONOBBE LE VESTI SACRE.



NELL’AUREITA’ RICONOBBE APOLLO QUALE VESTE DEL LOGOS.



LUCE IRRUPPE NELLA MENTE ED EGLI ALLA BELTA’ AGGIUNSE L’ACUME.



NACQUERO LE GENTI DEL PENSIERO ASSURTO A GLORIA.



E NELL’OLIMPO FU SUBITO SPLENDORE.



SORSE NELLE VESTI DI APOLLO QUELL’AMMIRATO AMORE

CHE RESE CONCRETA LA POTESTA’ DELLE ARMONIE.



CANTANO LE SPOSE DELL’AURORA L’INNO CHE TRASSE ACHILLE DAL CUORE DEGLI DEI.

AVVOLTO DAL SACRO AMORE DI COLEI CHE LO VOLEVA ETERNO.



MENTRE DAL CENTRO DELL’ETA’ DELL’ORO RIAPPARVE IL FUOCO D’OCCIDENTE : E NACQUE ROMA.



RIVESTITA DI FERRO MA INCISA NEL CALORE.



FU IL PRIMO PONTEFICE AD OTTENERE IL RITO DELLA FIAMMA

E IL CORO DELLE VERGINI OTTENNE LA VITTORIA.



MENTRE SORGEVA APOLLO : ROMA OTTENNE LA CORONA.



FINCHE’ FEDELTA’ SOSTENNE QUELLE SPADE

L’ORO DEI MISTERI MANTENNE ALTI I CIELI.



APOLLO SORRISE AL GELO DELL’AURORA

MENTRE IL SOLE CONCEDEVA FIAMME ALLA CORONA.



DIVINA LA BELTA’ CONCESSE IL SUO RISTORO.



TUTTO NASCEVA AFFINCHE’ L’ETERNITA’ NE FOSSE DISSETATA.



COSI’ ALL’ULTIMO ORIZZONTE

PERENNE VALORE STA

ASSISO NEL TUONARE INVITTO DELL’IDEA IN UOMO.



NELL’ETERNO SCOLPIRE DEL SOLE D’OCCIDENTE.

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INVITTO SOLE





LA DIVINA VEGGENZA NEI MISTERI SORRESSE IL MONDO ANTICO.

E SINO ALL’ULTIMA ETA’ SPARSE SPLENDORE.



SPLENDORE INCORONATO NEL CUORE D’OCCIDENTE.



ARDE NEI TEMPLI IL FUOCO CHE IN ROMA TRASMUTA IL FATO.

E LO CONSACRA IN VIRTU’ DI UMANA ASCESI CHE SI FA DIVINA.

FRA PERDUTI RITI DI CUI RIMANE LA VIVENTE POTESTA’ DI AMORE.



SI CONOSCEVA IL DIO SOLARE CHE ATTRAVERSO LE ARMONIE DI APOLLO

MOSTRAVA LA PROPRIA ESSENZA E L’ASSOLUTO.

MENTRE SI AVVICINAVA AL MONDO UMANO IN CUI SAREBBE SCESO.



SI VENERAVA LA PIU’ ALTA ENTITA’ SOLARE

CHE SI SAPEVA SUL PUNTO DI MANIFESTARSI NELL’UMANO.

MENTRE NEI MISTERI SI SAPEVA DI DOVER MUTARE.



DISCESE NEL BUIO DELLA PIU’ COMPATTA RAZIONALITA’.

DISCESE LA’ OVE LA TIRANNIA DELLA LETTERA SCRITTA DOMINAVA.

ISPIRATA DA TITANICHE ENTITA’ VIVIFICATRICI DELLA MORTE.



DISCESE LA’ OVE ERA MORTO IL SOLE.



GLI GNOSTICI SAPEVANO ED ACCOLSERO LE VIE DELLA VEGGENZA NUOVA.

MEDIANTE GLI ANTICHI RITI SEPPERO DELL’INTERIORITA’ SOLARE CHE IN UOMO SI ACCENDEVA.

SEPPERO CHE LA MAESTA’ SOLARE NELL’IO DELL’UOMO DISCENDEVA .



AFFINCHE’ L’INVITTO RISORGESSE IN CUORE.



MA IL FUOCO DI ALESSANDRO SEPPUR AMATO

NON AVEVA MAI TOCCATO ROMA.

E IL SANGUE NELLE ARENE FAVORI’ IL REGRESSO.



DA COSTANTINO IN POI VESCOVI E IMPERATORI BRAMARONO UCCIDERE LO SPIRITO.

ODIARONO IL VIVENTE AGIRE SOVRUMANO CHE IN UOMO SI ACCENDEVA.

MISERO SUL TRONO LA LETTERA MORTA CHE UCCIDEVA.



ALTRIMENTI LE VESTALI TUTTORA IL NUOVO FUOCO DELL’IO CUSTODIREBBERO.

SOLENNI E VENERATE E SULL’ALTARE.

MENTRE L’ANTICO AMORE NEL NUOVO AVREBBE PROSEGUITO.



MA VINSE NEL QUARTO SECOLO VOLGARE L’OSCURITA’ DEL VECCHIO TESTAMENTO REINNESTATO.

TANTA L’OSCURA ONTA ACCUMULATA

CHE INFINE TRE SECOLI DOPO

DAL CENTRO DEL DESERTO ADDORMENTATO

-IN CUI I DEMONI CULLAVANO LE GENTI DAL SANGUE IMBESTIALITO-

SORSE IMPREVISTO MA CAUSATO :

IL NUOVO CADAVERE DELLA LETTERA SCRITTA ED ADORATA.

IMMERSO IN UN ODIO ALLUCINATO.

E FU LA FALCE DELL’ULTIMO NEGARE.



COSI’ LA RAZIONALITA’ CHE SIMULA LA FEDE

MA NEGA IL VIVENTE CONTINUO MANIFESTARSI DEL SOVRUMANO IN UOMO

IMPOSE LE REGOLE DI MORTE IN CUI LA RECITA E’ BESTEMMIA

E L’ORTODOSSIA MENZOGNA.



LE TUNICHE FURENTI E OTTUSE COPRIRONO IL FULGORE.

ATTIRANDO NEL GORGO DEL DESTINO PEGGIORATO

L’AZIONE CADAVERICA DI CHI ATTENDEVA -NEI DESERTI- DI ESSERE REDENTO.



EPPURE MAI COME ORA L’ESTREMA LUCE D’OCCIDENTE SPLENDE INCONTRASTATA.

ATTENDE IL FUOCO DELL’IDEA CHE NEL PENSARE ARDE PURISSIMO E FULGUREO.

ATTENDE L’INNALZARSI DEI PENSIERI OVE LE FORZE FORMANTI DEL SOLARE SONO CONGIUNTE ALLA DIVINITA’ DELL’IO IMMANENTE.



L’ASCESI DELL’UOMO D’OCCIDENTE E’ CIO’ CHE PREPARA IL NUOVO DEFINITIVO TRIONFO DEL SOLARE.



SOLE LOGOS IN UOMO INCORONATO.

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LOGICA FIAMMA INTERNA ALLA TEMPESTA





DIVENNE INFINE FULGIDA L’AURORA

ED IL PENSARE ACCOLSE IL LOGOS D’OCCIDENTE.



LA SUPREMA DIVINITA’ SOLARE DISCESE NELL’UMANO.



L’ACUME CHE SI ACCESE ACCOLSE NELL’IO L’ESSENZA VIVENTE DEGLI DEI.



IL POTERE DI CONNETTERE I CONCETTI DIVENNE TANTO INTENSO

DA SOSTENERE IL PESO DEL SILENZIO CREATO DALL’ANIMA STREMATA.

DALL’ANIMA CHE NON AVEVA PIU’ CONTATTI CON L’ETERNO.



UN VUOTO E UNA CONFERMA ATTESTARONO IL SOLO ESISTERE DEL DENSO.

IL VUOTO DEL DIVINO CHE PIU’ NON ISPIRAVA CERTEZZE SOVRUMANE.

LA CONFERMA CHE I SENSI PERCEPIVANO SOLTANTO LA MINERALITA’ E LE CARNI.



ESTREMA LA TRIVIALITA’ DEI CORPI IN MOVIMENTO

IMPOSE LA CERTEZZA DI UN MECCANISMO CIECO

IN CUI L’ IMPLACABILE MATERIA MUOVE LE SUE PRECISE LEGGI.



TANTO POTENTE DA SOSTENERE IL VUOTO DI OGNI SENSO SUPERIORE DELL’ESISTERE :

IL PENSARE EBBE IN REGALO LA LOGICA SUPREMA DI POTERSI CONFRONTARE COL MONDO RETTO DAL PIU’ ANTIUMANO PROROMPERE DI FORZE MINERALI.



IL PENSARE SOSTENNE L’URTO DEL CREATO.

L’URTO DEL MONDO CHE MANIFESTAVA SOLO LA PROPRIA TERREA VESTE .



MA SOLO UNA DIVINITA’ SUPREMA POTEVA VAGARE FRA I REGNI DELL’INFERNO.

SOLO UN GRANDE AMORE UNIFICANTE POTEVA SOSTENERE L’ASSALTO DEL GELIDO FRANTUME MINERALE.



POTENZA CONNESSIVA NEL LOGOS DEI FRATELLI ASSURTI IN CENTRO AL SOLE.

CONTRAPPOSTI AL MALE ASSURTO NEI CORPI FISICI RINGHIANTI

IN CUI L’ODIO ALBERGA QUALE DIO VENDICATIVO CHE SOLO SERVI ELETTI CONCEPISCE E DOMA.



SORSE COSI’ L’ESTREMA LOTTA.

SCONOSCIUTA E QUASI INAVVERTITA LA GELIDA MORSA VENNE CONTRASTATA DAL CALORE.



IL POTERE DELL’UNIRE LOGICO CHE VIVE NEL CALORE DELL’INTUIRE ESTREMO.

FRA I CONCETTI MANIFESTA FEDELTA’ TOTALE ALLA VERITA’ ANELATA.



MENTRE DAL MONDO INVESTIGATO : LO ASSALE IL GELO DI CIO’ CHE SEMBRA DETENERE IL NON UMANO MONDO DELLE LEGGI MINERALI.



UN CANTO UN GRIDO UN SUONO E UNA TEMPESTA ACCENDONO LA FIAMMA

CHE NEL CALORE INVESTIGA LE OSSA DELLA TERRA

E CHE FRA SCRICCHIOLII DI MORTE NEL GELO E NEL CARBONE

CREDE DI VEDERE DIMOSTRATA QUELLA MORTE MINERALE

CHE SOLO LA LUCE VIVENTE E FIAMMEGGIANTE PERMETTE DI ACCETTARE.



LA VITA MORALE DELL’INTELLIGENZA MANIFESTA FEDELTA’ A SE STESSA QUANDO AFFERMA CHE NEL MONDO E QUINDI OVUNQUE NON VI E’ VITA MORALE MA SOLO POTENZA MECCANICA CHE AGISCE.



DOPO AVER GUARDATO IL MONDO DOVREBBE GUARDARE SE STESSA AGENTE

MENTRE MORALMENTE PENSA DI NEGARE MORALITA’ AL CREATO.



NELLA LUCE UNITIVA DEI PENSIERI FRA LORO COLLEGATI DAL LOGOS CHE FORNISCE IL SENSO ED IL CRITERIO :

ARDE IL CUORE DELLA STELLA CHE REDIME.



IL COMPITO E’ VEDERLA PER POI POTERLA VIVERE PENSANDO.

CONTEMPLANDO IL MONDO DEI PENSIERI COSI’ COME SI INVESTIGA IL GELO DEL CREATO.



CONTEMPLARE UN PENSIERO RICREATO E’ ATTINGERE AL RICORDO

E’ CONTEPLARE CIO’ CHE SI RICORDA

CONTEMPLARLO COME FOSSE MONDO ESTERIORE.

OSSIA GUARDARLO MENTRE COSCIENTEMENTE SI VIVE NEL RICORDO.



TALE E’ LA FIAMMA CHE NEL MONDO RIPORTA ARMONIE PERDUTE

E CHE LE CONTEMPLA MENTRE INCONSAPEVOLE LE IRRAGGIA.



TALE POTERE CORRE INCONTRO AL GELO E LO DISSOLVE.

ARDENDO DI SOVRUMANA GLORIA REDIMENTE.



MENTRE SI PLACA LA CECITA’ VOLENTE CHE RAGGELA

E CHE ORA –ARDENDO- IN LUCE SI RIASSUME

E SI CONSUMA

E SI TRASMUTA.



NUOVA MATERIA CHE PALPITA –SOTTILE- DINANZI AL CANTO DEGLI ETERNI ALLORI.

DINANZI AL CANTO DELL’ETERNO AMORE.



ORO SOLARE NEL CUORE DEL DISSOLTO INVERNO

HA STRUTTURATO UNA MATERIA CHE ORA SPLENDE E TACE.

LIBERATA.



MENTRE UN MEZZOGIORNO ETERNO ACCOGLIE L’AURORA PERENNEMENTE RISVEGLIATA.



HELIOS FK AZIONE SOLARE











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